Il consumismo ci ha sequestrato il Natale

Il consumismo ci ha sequestrato il Natale e ci spinge a consumare senza pensarci sopra due volte Visto che mancano pochi giorni al Natale, prima di inoltrarvi nel labirinto dei consumi, vi invito a leggere la poesia di Gianni Rodari “Un abete di Natale”, ritengo sia un ottimo esercizio per creare buone associazioni. A me ha colpito la seguente strofa: “Quest’anno mi voglio fare un albero di Natale di tipo speciale, non lo farò in tinello, lo farò nella mia mente”. Per costruire un albero di Natale nella nostra mente, bisogna lavorare sulla nostra attenzione altrimenti il desiderio prende il controllo dei nostri pensieri. Proprio come quando nel periodo natalizio, diventiamo dei consumatori onnivori, consumiamo per sentirci vivi. Perdendo il controllo della nostra attenzione. Invece, invito del Maestro di Omegna, è di interrompere il filo diretto che ci collega alla cultura consumistica, che ci invita a comportarci in modo irriflessivo. Ripensare la società dei consumi nel periodo natalizio, proprio quando siamo iperstimolati agli acquisti, significa distinguere le cose e le azioni rilevanti. Significa concedere spazio e tempo al bisogno degli altri, dei più bisognosi rinunciando ad assecondare individualisticamente soltanto le nostre necessità più effimere. AlimentaLaMente Blog Sociologico_
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