Stalin e la gallina
"Stalin e la gallina” è un aneddoto sul dittatore che circola in rete da tempo. Non sappiamo se sia vero o falso, ma non importa: ciò che insegna è la dura realtà. Per questa ragione lo divulghiamo, pregando che le persone riflettano e si rendano conto di cosa siamo noi, popolo, per i potenti della terra.
“Lo fanno per noi! Per proteggerci!”
Sì, come no… Smettiamo di credere alle favole e guardiamo in faccia la realtà.
Buona – breve – lettura.
In una delle sue solite riunioni, Stalin chiese che gli venisse portata una gallina: la prese e la strinse forte con una mano mentre con l’altra iniziò a spennarla. La gallina urlava dal dolore e tentava di scappare in ogni modo senza riuscirci, la presa era troppo forte per lei.
Stalin riuscì a toglierle tutte le piume senza grandi problemi e una volta terminato disse ai suoi aiutanti: “Adesso guardate cosa accade”.
Mise la gallina per terra e si allontanò da lei, andò a prendere del grano mentre i suoi collaboratori la osservavano meravigliati mentre, dolorante e sanguinante, correva da lui che tirava delle manciate di grano per terra facendo il giro della stanza.
Ad ogni passo di lui ne corrispondevano altrettanti della gallina che non si allontanava.
A questo punto Stalin si rivolse ai suoi aiutanti, sorpresi di ciò che stavano osservando e disse: “Così – facilmente – si governano gli stupidi.
Avete visto come la gallina mi inseguiva nonostante tutto il dolore che gli ho procurato. La maggior parte dei popoli sono così, continuano a seguire i loro governanti e i politici nonostante tutto il dolore che gli provocano, con il solo scopo di ricevere un regalo da niente o semplicemente un po’ di cibo per qualche giorno”.
I tempi evolvono, il progresso corre ma la base delle miserie umane non cambia perché i padroni sono sempre quelli, i servi pure.
“Se non ci fossero i servi non esisterebbero i padroni”
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