Giovedì 25 Gennaio l’associazione Senza Confini, nella persona di
Tommaso Panigada, è stata audita dalla commissione straordinaria sul
servizio idrico istituita dal Consiglio Comunale di Lucca, in assenza del
Sindaco e di membri della Giunta abbiamo illustrato i nostri punti di vista
ed avanzato una proposta in merito al futuro del servizio idrico per Lucca
e piana.
Senza Confini mette al primo posto il valore del bene comune acqua, la
sua proprietà Statale, il ruolo del servizio pubblico dei gestori del servizio
idrico e quindi anche di Geal, in procinto di arrivare a scadenza
concessoria nel 2025. Chi pensa di ottenere a Lucca proroghe oltre i 30
anni previsti dalle norme nazionali in ragione del fatto che dobbiamo
cambiare dei contatori negli acquedotti è poco avveduto; come pure chi
avanza ragioni di tutela del paesaggio e delle sorgenti giocando con
l’articolo 147 del regolamento ambientale e lo fa dopo aver accettato per
30 anni la divisione in 3 gestori del servizio idrico nella provincia e 2 nella
piana di Lucca Gaia/Acque/Geal.
Stiamo parlando delle scelte di Amministrazioni del passato ma che
impegnano le Istituzioni locali e quindi anche le attuali, a tal proposito
merita ricordare che il progetto di attendere il fallimento del gestore di
ambito Gaia spa per poi prendere il comando da Lucca è fallito da molti
anni e quella logica non ha portato benefici alcuni .
Quello che serve è ritrovare la cultura del governo del bene comune
patrimonio della città stato che fu foriero di scelte avvedute in materia di
reti idriche e gestione dell’acqua. La piana di Lucca è un tutt’uno e la
corretta programmazione di reti ed impianti impone una gestione del
servizio su base di bacino e con consumi energetici oculati; assistere in
silenzio ai caroselli di liquami da Guamo a Porcari mentre il depuratore di
Pontetetto è a 500 metri è per noi impossibile.
La nostra associazione è da sempre impegnata per la ripubblicizzazione
del servizio idrico, nel rispetto della volontà popolare che si manifesto’
oltre 12 anni fa attraverso un referendum nazionale molto partecipato e
che dette un risultato indiscutibile in tal senso.
L’uscita dalla gestione Lucchese del socio privato di Geal è inevitabile e
quantificabile in base alle elementari regole di bilancio e nel rispetto di
quanto indicato a chiare lettere dalla Autorità Regionale AIT. Senza Confini
auspica però che si sappia anche cogliere l’occasione a Lucca e nell’intera
comunità della piana per ricomporre il tutto attraverso l’uscita dei
comuni di Capannori, Porcari, Montecarlo, Altopascio dalla gestione
Acque spa, ormai sotto scacco da Firenze e contado, impegnati nella
operazione di costituire una holding finanziaria/gestionale dei servizi
sotto il controllo di Firenze e amici finanziata dalla borsa.
Dalla lettura dei piani di ambito si legge di progetti strampalati di
collettamento acquedottistico fra il Serchio e Prato passando per la piana
e Valdinievole assolutamente in contrasto con la necessità di far fronte
ai mutamenti climatici ed allo stress idrico sul Serchio, le falde di pianura e gli usi idropotabili, per la produzione della carta come pure agricoli.
La nostra posizione contro la privatizzazione del servizio idrico è
argomentata, chiara e netta: servizio idrico pubblico, primazia degli usi
potabili, recupero delle acque reflue depurate e risparmio negli usi
produttivi, tariffe del servizio prive di utili per i gestori che devono essere economicamente efficienti e rispettosi della storia dei territori, c’è una responsabilità in più per Lucca e deriva dal fatto che vende acqua a Pisa e Livorno per milioni di metri cubi annui .
Ci auguriamo che nelle prossime settimane emerga con chiarezza un
orientamento da parte della commissione consiliare lucchese verso
l’approdo naturale della gestione unitaria del bacino idrico del serchio e
Apuano, una gestione interamente pubblica in cui la piana di Lucca possa
giocare il ruolo che le compete, senza odiosi sogni proprietari dell’acqua
ma con l’intelligenza di chi sa che l’efficienza della depurazione sulla costa e nella piana, la tutela delle fonti e delle falde è un’assicurazione per la vita delle future generazioni, per sane attività produttive, per il turismo e soprattutto per la VITA che si manifesta nelle biodiversità animali e vegetali che sono fatte come noi umani nella stragrande maggioranza assoluta…di acqua.