Il
Comitato 10 Febbraio esprime viva preoccupazione per gli atteggiamenti
negazionismi e giustificazionisti che offendono ancora il Giorno del
Ricordo e la memoria delle vittime delle Foibe. “Targhe distrutte,
istituzioni impermeabili alle direttive nazionali, bandiere della
Jugoslavia comunista esposte: così una parte politica tifa ancora per
Tito, il boia degli italiani”.
“Anche a Lucca la bandiera titina è stata esposta durante la manifestazione dell’estrema sinistra il 9 febbraio, come chiaro gesto offensivo nei confronti degli italiani trucidati e costretti all’esilio dal regime comunista slavo”, spiega il Comitato. Nel resto della Toscana si sono registrati, ancora una volta, atti di vilipendio e incitamento all’odio. “A Firenze è stata distrutta per ben due volte nell’arco di pochi giorni la targa in Largo Martiri delle Foibe. In più si sono viste sventolare bandiere della Jugoslavia comunista fuori da un noto centro sociale cittadino. A Livorno sono stati attaccati volantini negazionisti sopra la targa ai Martiri delle Foibe”.
“Purtroppo, dobbiamo anche segnalare che, oltre a queste insolenze gratuite, esiste ancora un tacito, ma pertinace ostruzionismo nei confronti delle foibe e dell’esodo. Questo avviene soprattutto nelle scuole, dove dirigenti scolastici e professori con sentimenti politici ben definiti cercano di eludere le normative nazionali e silenziare il più possibile il ricordo, totalmente incuranti del ruolo di educatori che ricoprono”.
“Questi oltraggi e queste omissioni – conclude il Comitato 10 Febbraio – purtroppo ogni anno infangano il Giorno del Ricordo. Ci auguriamo, come ha ribadito anche il nostro presidente nazionale, Silvano Olmi, che le istituzioni intervengano quanto prima possibile contro simili atti ingiuriosi. Anche il Comitato farà la sua parte per far applicare le leggi che l’Italia si è data dopo decenni di censura su di una delle pagine più tragiche del nostro popolo”.