Le donne della Cgil e dello Spi Cgil Lucca non si fermano, e anche quest’anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna scenderanno in piazza per continuare l’opera di sensibilizzazione sulle tematiche di genere. Venerdì 8 marzo, in corrispondenza dello sciopero regionale indetto dalla Filcams Cgil Toscana, dalle 14:30 le componenti del Coordinamento Donne Cgil e Spi Cgil Lucca, assieme a numerose associazioni, tra cui Maschile Plurale Lucca, Città della Donna Lucca, Centro Donna Lucca e Auser Lucca, e alla consulente per le Pari Opportunità della Provincia di Lucca, Teresa Leone, si riuniranno in Piazza Napoleone per un flash mob.
Le persone si raduneranno vestendosi in modo uniforme ed indossando maschere bianche, un modo per indicare la generalità delle donne vittime dei vari tipi di discriminazione e/o violenza, per poi enunciare a gran voce le rivendicazioni portate avanti da tempo nell’ambito della parità di genere. Rivendicazioni che le partecipanti proveranno a portare anche davanti al prefetto, visto che è già stata inoltrata la richiesta di un incontro per poter esporre direttamente alle autorità quelle che sono le priorità di intervento per quanto riguarda le tematiche di genere.
Un impegno, quello che verrà portato avanti nella Giornata della Donna, che prosegue il percorso della piattaforma dedicata alle questioni di genere della Cgil nazionale, Belle Ciao, all’interno del quale sono elencate proprio queste rivendicazioni.
In primo luogo vi è proprio la questione salariale e lavorativa, con il gap salariale di genere che continua ad essere un problema molto sentito anche in Italia. Le donne continuano inoltre ad essere maggiormente interessate dal fenomeno della disoccupazione e da quello del lavoro part time, determinando così una minore autonomia economica. Non bisogna poi dimenticare che il lavoro di cura della famiglia spesso demandato alle donne impedisce loro una progressione di carriera che vada di pari passo con quella dei colleghi uomini.
Di primaria importanza è anche il contrasto a qualsiasi forma di violenza di genere, non solo quella fisica, solitamente legata ad una concezione patriarcale della società, che continua a mietere ogni anno centinaia di vittime anche nel nostro Paese. Non va infatti trascurata la violenza economica, che impone la non autonomia economica delle donne, che non possono così autodeterminarsi ed affrancarsi dai compagni violenti.
Una delle richieste principali diventa automaticamente quella dell’introduzione di un'educazione sentimentale e al rispetto delle diversità tanto nelle scuole che nei luoghi di lavoro.
Le donne, comprese quelle della Cgil, quindi, continuano dunque il loro operato per la costruzione di una società realmente egualitaria, proprio a partire dalla mobilitazione di questo venerdì.