Coerenza PD
E quindi l'ex assessore Mammini, autorevole esponente PD da anni, ha votato il Piano operativo del Comune con il centro-destra e si è fatta pure un selfie con i reprobi.
Piacerebbe sapere dove sono i custodi del sacro verbo PD che in occasione delle ultime elezioni apostrofarono muscolarmente Gemma Urbani, rea di aver annunciato il suo voto al centro-destra, ma ovviamente in questi casi tutto tace.
L'unica cosa per cui il PD è coerente infatti è la deferenza verso i potenti: forte coi deboli, debole coi forti. Da Roma a Lucca senza eccezione.
Sotto la gestione Tambellini la Fondazione si è espansa come non mai mangiandosi praticamente tutta la parte est della città e per poco pure la parte ovest dove per la Manifattura è uscita dalla porta per rientrare dalla finestra.
Basta vedere da chi è rappresentata la scandalosamente ancora ignota (pure al Pardini e ai suoi, chissà perchè) società che ha acquisito un pezzetto dello stabile nelle ultime settimane dell'era Tambellini.
Esattamente come fece a suo tempo il centro-sinistra che negli ultimi giorni di governo varò a maggioranza la riforma del Titolo V della Costituzione con annessa autonomia differenziata.
Ora però, dopo che l'autonomia è stata chiesta pure da Bonaccini, Giani e De Luca, i cattivi sono quelli della parte opposta.
E, per restare alla "garanzia" (così la chiamò il Tambellini: una volta erano Comune e Provincia, ora è una Fondazione), in ogni caso il Mungai è stato per anni sindaco di Massarosa e direttore tecnico della Fondazione perchè ovviamente il conflitto d'interesse (Marcucci docet) vale solo per gli altri e solo come arma di propaganda (come assicurato da Violante in Parlamento al fu Silvio Berlusconi).
Virginia Raggi, certo non un'aquila, veniva cannoneggiata dalla "libera" stampa amica un giorno sì e l'altro pure e non le veniva perdonata neppure una ragnatela in Campidoglio.
Il Gualtieri non si sa neanche cosa faccia chè appartiene alla "ditta" e non ha da essere disturbato.
Vertice assoluto della deferenza al potente fu l'ascesa del parvenu guitto populista di Rignano capace di dire solo "rottamazione" ma a cui venne permesso di fare tutto quello che non fu permesso con alti lai, strepiti e girotondi al fu Silvio: il voto di scambio con gli 80 euro (per chi non ne aveva bisogno ovviamente) ora replicato dalla "Giorgia del popolo", sfasciare il lavoro e l'art.18 (poco tempo prima difesi con adunate al Circo Massimo...) col Job's Act, sfasciare la scuola con la "Buona scuola" e (quasi) sfasciare la Costituzione con un indecente riforma-plebiscito guidata dal capopopolo di Rignano.
Venne poi Minniti con i suoi patti crea lager e torture con la Libia utilizzati poi da Salvini che naturalmente divenne il cattivo.
Quel Minniti che ora sta a Leonardo a piazzare armi esattamente come Crosetto come ministro della difesa, ma naturalmente è il pelato gigante il cattivo.
Il duo Minniti-Crosetto cioè la migliore rappresentazione di come questo "bipolarismo" scaduto da anni sia fatto da due facce della stessa medaglia emessa dalla NATO.
Non stupisce quindi che dai sacri custodi del PD sul voto della Mammini con la maggioranza su uno dei documenti più importanti di un Comune si levi un assordante silenzio.
Pare di vedere la Mammini con un piede sulla carrozza che dice alla Urbani: A' Gemma che te devo dì...io sò io e te non sei...
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