21 maggio 2024
In
questi ultimi giorni si è addirittura disturbato anche il Comitato
Scientifico di Legambiente per dire quello che i cittadini di
Capannori e Porcari hanno già capito: ci sono 10 milioni di euro
disponibili per essere sperperati in consulenze e appalti.
Certo il comunicato di Legambiente fa un bel giro di parole, degne del miglior Tognazzi in Amici Miei, ma in sostanza, dichiarando che l’impianto è migliorabile e che questo miglioramento andrà fatto con l’aiuto dei cittadini equivale a dire quello che i Comitati hanno già scritto a lettere cubitali nei lori striscioni, ovvero che si tratta di un impianto sperimentale che, grazie al sacrificio dei cittadini di Capannori e Porcari che si presteranno a fare da cavie, forse, prima o poi, funzionerà o più probabilmente chiuderà.
Il tutto, ovviamente, sull’altare di questo nuovo mantra che, come il “tapioca” di Tognazzi, giustifica tutto: economia circolare. In questo impianto, però, di circolare ci sarà solo il movimento dei contatori del gas metano, dell’energia elettrica e dell’acqua consumata!
Il fatto che questo impianto “ecologico” rischia di inquinare acque e aria (in termini di odori, rumori ed emissioni), solo per un momento, lo lasciamo da parte; concentriamoci sull’inutilità e sui costi.
A oggi, infatti, i materiali recuperati da questo impianto (plastiche varie e materiali assorbenti) sono talmente di bassa qualità che non hanno una reale possibilità di reimpiego e commercializzazione, quindi, c’è il concreto rischio di doverli portare in discarica o all’inceneritore.
Risultato: un impianto inutile e diseconomico mancante addirittura di un business plan per il quale, vista la chiusura per questo stesso motivo dell’unico impianto simile esistente (in provincia di Treviso) c’è da essere certi che per i cittadini si trasformerà in un sensibile aumento delle tariffe Tari, sempre poi che i 10 milioni di euro di PNRR siano sufficienti alla costruzione e non debbano essere restituiti per difformità fra l’impianto realizzato e quello presentato nel bando di richiesta.
I cittadini di Porcari, sostenuti dai Comitati e dall’impegno de “La Porcari che vogliamo” hanno fatto il massimo che potevano, ovvero, il ricorso al TAR.
Adesso sta ai cittadini di Capannori fare la loro parte scegliendo un candidato sindaco con le idee chiare sul tema e che, nel rispetto dei poteri e delle prerogative del Sindaco, bloccherà la realizzazione di questa opera; un candidato sindaco che risponde al nome di Paolo Rontani.
Sia chiaro, Paolo Rontani, Capannori Cambia e tutta la coalizione di centrodestra sono assolutamente favorevoli a opere innovative e a progetti a salvaguardia dell’ambiente e diminuzione dei rifiuti da mandare in discarica o all’inceneritore ma, nello specifico, la soluzione offerta da questo impianto è ancora troppo primitiva.
Come ben spiegato dal
parere acquisito dallo staff di Paolo Rontani (che a breve verrà
reso pubblico) e rilasciato da organo che sulla materia dei rifiuti
ha un peso specifico molto più importante di Legambiente, sarebbe
stato molto meglio impiegare i 10 milioni di euro nella ricerca di un
vero sistema di smaltimento dei pannoloni piuttosto che in questo
dannoso, inutile e costoso impianto.
Francesco Silvestri (Capannori Cambia)
Candidato al Consiglio Comunale