Assessore Barsanti: Orrico è un mito
Mi ci sono voluti due giorni per riprendermi e trovare le parole.
Sapevo che sarebbe stata una giornata emozionante. La attendevo con una certa ansia e agitazione, che chi era vicino a me sabato avrà sicuramente notato. Perché per me, come per ogni lucchese, Orrico è un mito, e rappresenta uno dei momenti più belli a livello sportivo, se non il più bello, degli ultimi quarant’anni per la nostra città.
Sapevo del suo carattere particolare, tanto che, francamente, sono sempre stato pessimista sull’ottenere la sua disponibilità nel venirci a trovare a Lucca. Le telefonate, inizialmente, mi avevano confermato tutti i timori che avevo e, finché non ho ottenuto la risposta affermativa lunedì scorso 20 maggio, sono rimasto avvolto dal pessimismo iniziale. Anzi, diciamo pure una cosa: fino a che non ho visto scendere l’Omone dalla macchina davanti al Caffè delle Mura non sono mai stato tranquillo.
Poi è arrivato. L’onore di accoglierlo sul piazzale e di stringergli la mano insieme al Sindaco e a ultras di ieri e di oggi, la cui emozione si percepiva in modo forte. Tento un dialogo; le premesse telefoniche e caratteriali da una parte vengono confermate mentre, dall’altra, lasciano spazio a un’ironia pungente e a una elegante disponibilità che un po’ mi spiazzano, ma che in realtà confermano la grandezza del personaggio, che ho avuto anche la fortuna di godermi con una chiacchierata a tu per tu.
Perchè Corrado Orrico è un grande, e questa città è stata per qualche anno grande grazie a lui e insieme a lui.
Grazie a lui e - cosa che ha più volte ricordato durante la meravigliosa conversazione di cui è stato protagonista assoluto al di sopra delle aspettative – a una società con la S maiuscola e a un grande gruppo, ingredienti fondamentali messi insieme da persone che hanno saputo lavorare in un certo modo, tanto da farci vivere, ancora oggi, di amarcord e di ricordi di quella stagione .
Ecco, io vorrei che il popolo rossonero non fosse costretto a vivere di ricordi e amarcord, perché è un popolo che si merita di più; che merita una categoria maggiore ma che soprattutto è degno di avere, alla guida della squadra della propria città, delle persone che credano nel loro cuore, nel cuore di ogni lucchese e nella grandezza alla quale questa città possa aspirare, anche a livello calcistico.
Mi auguro che tutto questo possa essere di buon auspicio per l’immediato futuro. Io lavoro e lavorerò sempre e solo nell’interesse della città e in questo caso della Lucchese, come continuerò a lavorare affinché una data così importante per la nostra città come il 25 maggio trovi, ogni anno, una degna celebrazione, sperando, nel piccolo e per quanto possa contare, di contribuire a mantenere vivo quel sano attaccamento alla storia e ai colori rossoneri e cercare, sempre di più, occasioni che possano coinvolgere la città tutta, riportando un numero sempre maggiore di lucchesi a poter amare la nostra Pantera.
Ringrazio per questo tutti coloro che hanno collaborato a questo e ad altri eventi e che collaboreranno in futuro: Fabrizio, Maurizio, Stefano, Luca e Carmine che rappresentano una fucina di idee e un supporto fondamentale; tutta Lucca United e il Museo Rossonero; ogni tifoso venuto o che non è potuto venire per qualsiasi motivo; ogni tifoso che mi ha ringraziato, anche se non deve; Giulio del Fiorentino e Luciano Nottoli per la disponibilità; i gestori dello splendido Caffè delle Mura e i loro ragazzi e, ovviamente, l’ufficio sport del Comune di Lucca per il supporto.
Adesso al lavoro per la prossima stagione, che i 120 anni sono alle porte e dovremo festeggiarli come si deve .
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