E’ anche vero che, in molti
casi, sono le donne a doversi fare carico, quasi integralmente, dei
figli a causa di padri assenti sia economicamente, che moralmente.
Mi
sento, tuttavia, di parlare anche di un altro tipo di violenza –
diverso, più sottile, meno attenzionato, ma che comunque esiste a crea
danni irreparabili soprattutto ai figli piccoli. Ritengo doveroso dare
voce a tutti quei padri che sono vittima di donne che li privano dei
propri figli con comportamenti sottili, ma costanti lavorando sulla
psiche della prole inducendola – piano piano – a rifiutare la figura
paterna sminuendola, umiliandola, distorcendola creando danni enormi ed
irreparabili ai figli medesimi. Vi ricordate – prosegue Triggiani –
quando dopo il tragico fatto di cronaca della povera Giulia Cecchettin –
vi fu un appello, da parte degli esponenti del pensiero unico, che
chiedevano che tutti gli uomini si inginocchiassero? Ecco io non sono
d’accordo alle generalizzazioni, agli appiattimenti di un genere
dinanzi ad un altro perché conosco, personalmente, uomini straordinari
(così come donne straordinarie) che non devono inginocchiarsi proprio
davanti a nessuno.
Dinanzi a fenomeni del genere, dove a rimetterci
sono sempre e solo i bambini, mi batterò per creare, in sinergia con i
servizi sociali e con i Tribunali percorsi e progetti gratuiti di
sostegno alla genitorialità con teams di esperti psicologi che aiutino
la coppia e, soprattutto, il genitore alienante a capire che un bambino
ha bisogno di entrambi i genitori per una crescita sana e serena che lo
renda un adulto forte e sicuro di sé.
Elisabetta Triggiani