Italia in guerra: si o no ?

Che gli ucraini sparino anche sul territorio russo è cosa nota; mi pare che rientri nelle regole che, se una potenza confinante di dichiara la guerra, tu possa rispondere sul suo territorio. Direi che così è sempre stato. Orbene qui si tratta di permettere agli ucraini di utilizzare le armi che ricevono da altri stati per difendersi. Infatti allo stato attuale i russi sparano su Kharkiv dal loro loro territorio uccidendo, ogni giorno, dei civili. SI tratta dunque di rispondere ad attacchi terroristici, che hanno come scopo quello di alzare il livello dello scontro e della tensione. Alcuni stati avevano già dichiarato che l'Ucraina poteva usare le loro armi come meglio riteneva (per esempio il Regno Unito), ora la stessa cosa l'hanno dichiarata tutte le nazioni europee e gli USA (relativamente ai confini dell'oblast di Kharkiv). Le uniche due grandi nazioni europee che hanno negato la possibilità di difesa piena all'Ucraina sono Italia e Spagna, non a caso due stati latini, già dominati dai fascisti e dotati anche, storicamente, di una sinistra massimalista. Al di là dell'opportunità di questa scelta, che a me pare disonorevole, quello che più stride è l'utilizzare interpretazioni della Costituzione evidentemente a corrente alternata. L'Italia ha nel passato inviato soldati in vari teatri di guerra, anche in teatri in cui le truppe occidentali erano andate non proprio invitate (Iraq e Afghanistan). Il caso però più eclatante è quello della Prima Guerra del Golfo. In quel caso il Kuwait (come oggi l'Ucraina) era stato aggredito militarmente da una nazione confinante e gli USA avevano messo assieme una coalizione per aiutare il Kuwait. Ebbene i componenti di tale coalizione, di cui l'Italia faceva parte, bombardavano il territorio iracheno. Come noto un aereo italiano fu anche abbattuto. Quindi allora si andava ben oltre a quello che si fa oggi, visto che non mi pare attualmente ci siano bombardieri italiani che sganciano bombe sulla Russia. Non si tiri fuori la bufala per cui si poteva bombardare l'Iraq perché la spedizione aveva un mandato ONU. Nella costituzione italiana non si fa cenno ai mandati ONU! Lei dice che, in base alla sua interpretazione, l'Italia non potrebbe aiutare l'Ucraina in nessun modo. Vediamo l'articolo 11 della Costituzione: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Il passo "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli" dimostra in modo inequivocabile che l'Italia ripudia quello che la Russia ha fatto. Il passo ".... e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali...." dimostra la stessa cosa, ovvero che le controversie non si regolano con la guerra. Non c'è scritto da nessuna parte che l'Italia ripudia le guerre difensive e proprio per questo la partecipazione alla liberazione del Kuwait era legittima, come sarebbe legittimo perfino l'invio di truppe in Ucraina. Molto più discutibile invece, in base alla costituzione, il partecipare ad invasioni di altri stati. I casi di Afghanistan e Seconda Guerra del Golfo sono esemplari; in tal caso infatti l'Italia non partecipò alle due guerre ed inviò solo dopo i soldati come forze di pacificazione (e su questo ci sarebbe lì si da discutere!!!). Ma l'aiuto a una nazione amica o alleata che viene invasa è fuori discussione ed è una scelta che la Costituzione consente. Se valesse la sua interpretazione, allora l'Italia non potrebbe neanche far parte di alleanze difensive e nemmeno avere un esercito. Infine a me non mi importa un bel nulla "che i russi ne tengano conto". Avere paura dei prepotenti non è mai una buona cosa.

(commento al post https://lavocedilucca.it/post/13527/italia--tutta-o-quasi--isolata-sul-piano-internazionale.php )
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