Museo Stanze della Memoria, Barga (LU)
22 giugno - 30 settembre 2024 Inaugurazione: sabato 22 giugno, ore 17.30 Barga: un'estate all'insegna dell'arte. Dal 22 giugno al 30 settembre, una grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue e Renato Guttuso, massimi interpreti della pittura italiana del Novecento. Le opere di Antonio Ligabue e Renato Guttuso, massimi
interpreti della pittura figurativa italiana del Novecento, vengono presentate dal 22 giugno al 30 settembre 2024, al Museo Stanze della Memoria di Barga
(LU), tra i Borghi più Belli d'Italia, meta turistica della Garfagnana e centro accreditato d'arte e cultura.
Promossa dal Comune
di Barga con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio del Consiglio regionale della Toscana e della Provincia di
Lucca, l'esposizione Dalla realtà al realismo: Antonio Ligabue e Renato Guttuso è organizzata dalla Galleria de' Bonis di Reggio Emilia, punto di
riferimento per il mercato dei due autori. L'inaugurazione si terrà sabato 22 giugno alle ore 17.30.
Il percorso espositivo
comprenderà una ventina di opere di due artisti che, pur distanti artisticamente e culturalmente, hanno parlato di realtà, scrivendo pagine importanti della storia dell'arte
moderna.
Antonio Ligabue (Zurigo, 1899 - Gualtieri, Reggio
Emilia, 1965) ha raccontato la sua realtà personale, quella dei
paesaggi svizzeri, e poi emiliani, nei quali era profondamente immerso.
L'artista ha dipinto la campagna e il lavoro agricolo, ma anche il lato
più selvaggio e istintivo della natura, attraverso gli
animali e il loro microcosmo. Con i suoi dipinti, Ligabue restituisce un
mondo che va scomparendo e anzi, già in parte, non c'è più. Negli
animali, trova qualcosa della sua stessa natura che ritorna
anche nei celebri autoritratti, che altro non sono se non un modo per
guardarsi dentro.
In mostra a Barga saranno presenti una delle sue
iconiche tigri, una cavalla con il puledrino e un soggetto più che mai classico nella sua produzione: il rientro dai campi.
Renato Guttuso (Bagheria, Palermo, 1911 - Roma,
1987), il maestro del Realismo Sociale, ha descritto la realtà partendo,
invece, dalla società e
dall'attualità. L'artista ha narrato storia e politica italiane: ha
dipinto un'Italia in divenire, nei suoi aspetti istituzionali, ma anche
in quelli quotidiani, ritraendo personaggi pubblici,
sportivi, lavoratori e persone comuni.
Al Museo Stanze della Memoria saranno presentati quelli che sono i suoi dipinti più amati e ricercati dai
collezionisti: le nature morte. Saranno inoltre esposti due paesaggi ad olio, capaci di condurre il visitatore in un viaggio lungo tutta la Penisola, dalle Alpi alla
Sicilia, dal Monte Rosa a Palermo. Completano il progetto alcune rare opere su carta: gli appunti di un viaggio in Egitto che Guttuso compie nel 1959 con Giovanni
Pirelli (che userà in quella occasione lo pseudonimo di Franco Fellini) e alcuni bozzetti per costumi teatrali, che testimoniano la felice attività del Maestro di Bagheria per il
teatro.
Un confronto a distanza tra due artisti intensi e appassionati, che
hanno elaborato nel tempo un linguaggio estremamente personale, nel
quale si stemperano storie e memorie, messe a disposizione dei
visitatori. Entrambi gli artisti hanno, infatti, raccontato la realtà
come pochi hanno saputo fare, entrando in essa profondamente,
sebbene da porte diverse, ciascuno ricco del proprio bagaglio culturale,
della propria sensibilità personale e del proprio vissuto.
La mostra,
realizzata con il supporto di Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa, verrà accompagnata da un catalogo pubblicato da vanillaedizioni e
sarà visitabile
gratuitamente da giovedì a domenica ore 17.00-21.00, dall'11 al 25
luglio aperto tutti i giorni con orario 17.00-22.00, Ferragosto aperto.
Per informazioni relative alla visita: T. +39 0583 72471, www.comune.barga.lu.it.
Per approfondimenti sulle opere e gli artisti: www.galleriadebonis.com.
Renato Guttuso (Bagheria, Palermo, 1911 - Roma,
1987) visse buona parte della sua vita a Roma e poi a Velate, in
provincia di Varese.
Fu uno degli esponenti del Realismo Sociale italiano e tra i membri del
gruppo artistico "Corrente", che rifiutava lo stile accademico. Guttuso
viaggiò in Europa, attraversando diversi ambienti
culturali, e stabilendo una bella amicizia, fatta di scambio reciproco,
con Pablo Picasso. Molto interessante è la sua ampia produzione per il
teatro, come scenografo e costumista, per produzioni di
altissimo livello. Guttuso fu sempre molto impegnato politicamente:
militò nelle file della resistenza e, nel 1976, fu eletto al Senato
della Repubblica per il PC. Questa sua sensibilità sociale e
politica si rifletté in molte sue opere e diede vita ad alcuni fra i
suoi maggiori capolavori. La sua vita, intensa ed esuberante, si
specchiò in molte delle sue opere dal sapore vivace e licenzioso.
A Guttuso, uno degli artisti italiani più noto all'estero, sono state
dedicate mostre in tutto il mondo e suoi dipinti sono conservati nei più
grandi musei italiani: dagli Uffizi di Firenze al MAMBO
di Bologna, fino al Palazzo della Pilotta di Parma.
Antonio Ligabue (Zurigo, Svizzera, 1899 -
Gualtieri, Reggio Emilia, 1965)
nacque in Svizzera in un contesto familiare molto difficile e, ben
presto, fu dato in affidamento ad una nuova famiglia, anch'essa in
condizioni economiche di disagio. Ligabue fu afflitto da diverse
malattie croniche legate alla povertà e alla malnutrizione che segnarono
tutta la sua esistenza. Questa sua partenza difficile e svantaggiata si
rifletté anche nel suo carattere, che diventò instabile
e irascibile e lo portò a cambiare spesso scuole e lavori in ambito
agricolo, in un contesto costantemente precario. La sua mancanza di una
vera e propria formazione culturale ed artistica fu sempre
sopperita, però, da un grande slancio espressivo e da una vivace
curiosità verso il mondo, che indagò attraverso la sua personale e
coloratissima lente. In seguito ad una violenta lite, durante la
quale avrebbe aggredito la madre adottiva, Ligabue fu espulso dalla
Svizzera e spedito in Italia, a Gualtieri, in provincia di Reggio
Emilia, luogo di origine del padre. Fu qui che incontrò il pittore
Marino Mazzacurati, che notò subito il suo talento e lo aiutò a
svilupparlo. Ligabue continuò sempre a lavorare come bracciante o
manovale, a vivere a contatto con la natura e con gli animali, sia da
cortile, sia selvatici. Questi furono la sua grande ispirazione per
tutta la vita. Alla incredibile figura di Ligabue furono dedicati
diversi documentari e film, ultimo dei quali il grande successo di
Giorgio Diritti, Volevo nascondermi, del 2020, con Elio Germano. |