Prosegue la rassegna ‘Creativambiente’.
Domenica 1° settembre, alle ore 21:30, al Bioparco di Capannori, la Compagnia CircoCinque presenterà “Lumìe di Sicilia” di Luigi Pirandello.
Lo spettacolo è un atto unico che Luigi Pirandello trae dalla novella omonima, e che fu rappresentato per la prima volta, assieme a La Morsa, dalla Compagnia del Teatro Minimo di Nino Martoglio, il 9 dicembre 1910, al Teatro Metastasio di Roma. La pièce ripropone un tema caro a tutto il teatro di Pirandello: l’infrangersi dell’illusione che l’uomo possa tentare la strada della libertà, e poi riprendersi, una volta rientrato nel suo vecchio mondo, la sua vita precedente. Non è consentito a nessuno volare «oltre il cielo di carta», lontano da obblighi e convenzioni sociali, senza perdere l’antica appartenenza. È il tema del Fu Mattia Pascal: quando questi, a due anni dalla sua presunta morte, si decide a tornare al paese, non avrà più modo di ritrovare né famiglia, né lavoro, né precisa identità. A chi tenta la strada della ribellione, è negata qualsiasi reintegrazione.
Due mondi si evidenziano in questa storia, due mondi che sono anche due momenti letterari: il primo verismo pirandelliano, e la successiva analisi borghese. Qui il mondo di Micuccio, legato a tradizionali valori morali, là il nuovo mondo di Sina Marnis, che quei valori ha superato e infranto; nel mezzo, come su un ondeggiante pericoloso trapezio, Marta Marnis, confusa, smarrita, nella dolorosa ricerca di un equilibrio impossibile. Due mondi fissati in due diverse immagini: qui una stanza di servizio, anticamera della cucina, scura, fumosa, angusta, unta, dove Micuccio Bonovino incontra una umanità anonima, stanca, distratta, costretta in un gioco consueto, ripetitivo e alienante. Là la ostentata luminescenza di una fastosità inesistente, un luna park illusorio, le esagerate risate di pagliacci piangenti. E la infelicità pervade ed accumuna i due mondi, apparentemente, scenograficamente diversi e distanti.
Per Micuccio la venuta in cerca della ‘sua’ Teresina è stato un viaggio doloroso, anche fisicamente, sostenuto solo da una flebile speranza, che il subitaneo incontro/scontro con una evidente e differente realtà, trasforma in un altrettanto doloroso percorso verso la rabbiosa consapevolezza del fallimento. Non c’è tempo per trasformare piacevolmente l’ansia del viaggio verso il ritrovarsi di antichi sentimenti: tutto sembra diventare ostile, perfino il temporale che ha fatto andare via la luce, e l’indifferenza di una umanità troppo lontana e distratta; Micuccio Bonavino è solo di fronte all’inesorabile sgretolarsi delle proprie illusioni, all’intrattenibile trasformarsi dei propri sentimenti, e stenta perfino a riconoscersi in quella rabbia dolorosa che appena riesce a trattenere.
Con Paolo Alicata, Daniele Bertozzi, Lucia Castellari, Angela Cosignani, Daniele Gemignani, Francesca Musetti, Stefano Pardini, Carla Senesi, Riccardo Spataro
Regia e allestimento di Fabio Belletti e Stefano Pardini
Informazioni di servizio
Ingresso libero.
Per informazioni, si può contattare Rita al 320/6320032 o alla casella di posta elettronica, fitalucca@gmail.com.
Tutti i programmi delle rassegne e dei festival teatrali organizzati dalla F.I.T.A. Lucca sono consultabili sulla Pagina Facebook @fitalucca.
Il Bioparco di Capannori è adiacente a Piazza Don Stefano Cesari.