Ancora un altro riconoscimento per la Pugilistica Lucchese, che questa volta ha ricevuto gli elogi del presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D’Ambrosi, per la qualità tanto della propria palestra quanto del proprio museo del pugilato. Di passaggio per la Toscana, il massimo esponente del mondo pugilistico italiano, assieme dalla consigliera federale Mariangela Verna, è stato accompagnato a visitare la sede della società lucchese dal presidente del Comitato Regionale toscano della FPI, Franco Pierazzoli.
A guidarlo nella visita erano presenti il maestro Giulio Monselesan e il direttore sportivo Maurizio Barsotti, oltre che l’assessore allo sport del Comune di Lucca Fabio Barsanti e la funzionaria dell’Ufficio Turismo e Sport del Comune di Lucca Laura Goracci. Una visita che però non è stata dettata solo dal caso, ma che prelude alla possibilità di far diventare la sede della Pugilistica Lucchese un centro federale della FPI. Il presidente D’Ambrosi ha infatti avuto modo di accertare come gli spazi a disposizione della società nostrana sarebbero più che idonei ad accogliere gli allenamenti dei migliori pugili dello stivale, ma anche delle squadre nazionali straniere che vengono in Italia per gli ultimi allenamenti di rifinitura e i relativi test-match con la squadra azzurra che precedono gli eventi pugilistici internazionali. Un incontro conoscitivo quindi, ma arricchito dalla presenza dei rappresentanti del comune di Lucca, che hanno potuto iniziare a discutere delle modalità con cui si potrebbe concretizzare questa possibilità, tra logistica e accomodamenti per i pugili convocati.
La questione è quindi ancora apertissima, anche in vista delle prossime elezioni dei vertici della FPI, ma, se dovesse andare in porto, rappresenterebbe un’ulteriore eccellenza sportiva per la città di Lucca, sempre più al centro del panorama pugilistico nazionale.
Un altro elemento degno di nota sono le parole con cui il presidente D’Ambrosi ha lodato il museo del pugilato della Pugilistica Lucchese (allestito e curato dal direttore sportivo Barsotti), definendolo: “Se non più grande di quello del centro federale di Assisi, sicuramente altrettanto bello e ricco di reperti significativi per la storia dello sport”.