COMUNE DI LUCCA E SISTEMA AMBIENTE PROMUOVONO IL CONSUMO CONSAPEVOLE
DELLA MODA GIOVANILE : LA SCELTA DEI PRODOTTI HA UN FORTE IMPATTO
SULL’AMBIENTE
REFASHION – Riflessioni su moda, rifiuti e futuro
Giovedi 28 Novembre 2024 Cinema Astra (Piazza del Giglio, Lucca)
9,30-12,30 giovani studenti / 14,30-18,30 aperto a tutti
Fornire informazioni per un consumo consapevole della moda, specialmente
quella a buon mercato che, favorita dalla grande opportunità degli
acquisti on line, genera una serie di indumenti che vengono usati poche
volte e poi gettati via. Spesso si tratta di
vestiti e capi di abbigliamento che contengono materie e sostanze
pericolose per il loro smaltimento, oltre che quantità considerevoli.
Con queste premesse Comune di Lucca e Sistema Ambiente hanno organizzato
una giornata di sensibilizzazione per giovedì 28 novembre, al
centralissimo cinema Astra di Lucca, con una doppia turnazione per
favorire la mattina gli studenti e il pomeriggio tutti
gli altri interessati.
“Continuiamo nel nostro lavoro di sensibilizzazione sul territorio
riguardo alle buone pratiche ambientali- sottolineano Cristina Consani
assessore all’ambiente del Comune di Lucca e Sandra Bianchi, presidente
di Sistema Ambiente- e questo appuntamento è molto
importante perché esplora un settore finora poco trattato ma che gli
organismi internazionali considerano strategico e una delle nuove
frontiere della raccolta e smaltimento rifiuti. Ci auguriamo che le
novità e le notizie che i molti relatori porteranno in
questo convegno siano utili e orientino i comportamenti di tutti, in
particolare dei più giovani, per quanto riguarda la moda e il settore
dell’abbigliamento”.
I rifiuti tessili rappresentano infatti un problema crescente che
riguarda la sostenibilità ambientale e sociale. Indumenti usati, scarpe,
accessori: il volume degli scarti di abbigliamento (e non solo)
continua a crescere e costituisce, secondo l’Agenzia Europea
per l’Ambiente, una delle sfide maggiori a livello comunitario.
Entro il 2025 gli Stati membri dell’Unione dovranno essere in grado di
raccogliere e differenziare i propri rifiuti tessili, superando i
numerosi scogli che spinge a esportare grandi quantità di scarti verso
l’Africa o l’Asia, secondo l’errata e parziale convinzione
che si tratti sempre di operazioni utili innanzitutto ai luoghi
destinatari dei flussi. I dati tracciati dall’Agenzia dimostrano che,
guardando a modelli e tendenze, una volta giunti a destinazione non
sappiamo con certezza quale destino tocchi ai rifiuti
tessili.
Le fibre biologiche, una corretta differenziazione nei rifiuti,
l’incentivazione del riuso nel mercato second-hand rappresentano
certamente azioni fondamentali per un percorso verso un futuro di
sostenibilità.
Ma tutto questo non può prescindere da scelte iniziali consapevole
nell’ambito dei consumi. Soprattutto nei mercati rivolti ai più giovani.
Il fast fashion, la moda ultraveloce. Capi a prezzi stracciati,
collezioni che si rinnovano a una velocità impressionante e un modello
di business basato sull’acquisto compulsivo: nel cuore del fast fashion
c’è un ciclo incessante di produzione e consumo che
spinge le aziende di moda a produrre abiti a ritmi vertiginosi e i
consumatori a credere di dover acquistare sempre di più, a prezzi molto
bassi, per rimanere al passo con le tendenze.
I vestiti vengono così trasformati in prodotti usa e getta generando
danni ambientali e sociali sia nella produzione che nella gestione di
fine vita.
L’Unione Europea, le Regioni, i Comuni e le aziende locali di
smaltimento sono quotidianamente impegnate in politiche e azioni per
disciplinare e gestire la complessa tematica ma senza un impegno
individuale nessuna azione potrà essere decisiva per un futuro
sostenibile.
ReFashion si pone l’obiettivo di parlare ai giovani attraverso le
istituzioni scolastiche e con la voce delle associazioni del territorio
per far crescere donne e uomini consapevoli proprio presente e
responsabili verso il futuro collettivo.
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