Potere al Popolo Lucca: ancora una volta cambiare tutto perché tutto resti uguale

Non solo contributi affitto: dai tagli della destra alla mancanza di visione del centrosinistra

Potere al Popolo Lucca: ancora una volta cambiare tutto perché tutto resti uguale


Negli ultimi giorni c’è stata grande agitazione nelle file dell’opposizione lucchese, in evidente affanno e senza visione politica che vada oltre la risposta puntuale alle mosse dell’amministrazione. Questa volta il motivo scatenante è stato il taglio vergognoso dei contributi affitto, che subisce anche l’intervento del governo Meloni e che andrà a colpire, com’è ovvio, la fascia precaria della cittadinanza lucchese.

Tuttavia, nella consapevolezza che questa destra è probabilmente la peggiore nella storia dell’amministrazione lucchese – da tutti i punti di vista – è doveroso sottolineare una sostanziale continuità nei processi di smantellamento dei servizi sociali, riguardo al tema sicurezza (ai tempi del decreto antibivacchi, addirittura Raspini si rivendicò la paternità del regolamento di polizia urbana), all’emergenza abitativa (che Giglioli aveva liquidato con un opuscoletto di presentazione dei servizi, spesso mancanti delle risorse necessarie per poter funzionare). Infine, come non pensare ai quartieri social e alle cosiddette “riqualificazioni” dei quartieri popolari che hanno avuto come effetto solo quello di allargare ulteriormente il processo di gentrificazione: quartieri come Pontetetto e San Concordio sono ormai vittime dell’aumento degli affitti con la conseguente espulsione delle classi popolari, non solo dal centro ma anche dalla prima periferia.

Ripristinare i contributi affitto (già comunque limitato ed escludente nei requisiti in epoca Tambellini) è sicuramente necessario ma non sufficiente: ci vuole visione politica in grado di collegare il tema della casa a quello del lavoro e di conseguenza a quello della gentrificazione.

Fermare la rottura dell’integrità dello spazio urbano, sempre più segnato dalla differenza tra il centro vetrina e i quartieri dormitorio, non è più prescindibile: reinternalizzare i servizi appaltati, soprattutto rispetto al settore turistico, culturale e sociale, sempre più in mano alle cooperative con inquadramenti contrattuali al ribasso, promuovere il salario minimo intervenendo sui bandi e sulle gare di appalto, intervenire in maniera organica sul piano di alloggi ERP, sempre in emergenza di manutenzione e sempre più delocalizzati rispetto al centro.

A questo proposito Pardini e Minniti non fanno altro che confondere le acque rispondendo alle critiche dell’opposizione: millantano un investimento di 600.000 euro per il ripristino di appartamenti liberi, al fine di far scorrere le graduatorie, nonché la compartecipazione agli affitti da parte del servizio sociale, già erogato quest’anno. Tuttavia, evitano di dire che contributo affitto, compartecipazione e graduatorie Erp riguardano fasce di utenza completamente diverse che necessitano quindi di risposte diverse.

Dove sono gli studi necessari a una pianificazione delle risposte all’emergenza abitativa?

Ancora una volta cambiare tutto perché tutto resti uguale.

Potere al Popolo ritiene invece che sia urgente istituire un tavolo permanente sul welfare, sul tema del diritto alla casa e dei servizi sociali, a cui abbiano diritto di partecipare tutte le realtà associazionistiche, politiche e sindacali che da sempre si occupano dei diritti sociali. È inoltre necessario fermare il processo di gentrificazione attraverso strategie di controllo degli affitti, difendere il patrimonio pubblico, riqualificarlo in modo da destinarlo al diritto alla casa, arginare la tendenza agli affitti brevi nel centro città, per cui si limitano i contratti di locazione alla stagione inverno-primavera in attesa che cominci il reale periodo di fatturazione. Non ultimo, è necessario riconoscere la residenza fittizia, requisito necessario per garantire tutti gli altri diritti sociali e civili.

In ultimo, visto che Regione e opposizione sono accomunate dallo stesso colore politico, cosa hanno da dire sui requisiti estremamente stringenti rispetto all’accesso all’edilizia residenziale pubblica?

In una società in cui l’inflazione morde e i salari sono fermi o ribassano, il contributo affitto è un cerotto su un’emorragia mortale.


Potere al Popolo Lucca 3/12/2024

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