Dentro Porta Elisa c'è un giaciglio di cartoni e coperte. Da qualche settimana trovo un ragazzo africano molto giovane che dorme lì.

    

Mi colpisce che non chieda nulla, se ne sta in un angolo dimenticato dal mondo e le persone gli passano sopra come se non esistesse.

Magari nelle grandi città è diverso, ma a Lucca queste situazioni di marginalità fanno impressione.

Oggi è l'Immacolata, le piazze della nostra città sono piene di installazioni, luci, mercatini e mondinate, i negozi sono aperti, come tutti gli anni viene omaggiata la Madonna dello Stellario e si presenta anche il restauro della madonnina in piazza San Michele.

Ma fuori fa molto freddo e umido perché ha piovuto e il ragazzo è sempre lì per terra.

Come farà a resistere fermo per tutta la notte, come farà a dormire così? Ne parlo con una cara amica che a casa ha un piumone che non usa, è praticamente nuovo.

Mi chiede di portarglielo, mi avvicino con delicatezza trovandolo aggiaccato per terra, ma respinge con fermezza la mia offerta di aiuto, malgrado la mia insistenza. 

Siccome durante la giornata abbandona il suo giaciglio per tornarci di sera, torno con il piumone quando lui non c'è. La coperta è rossa, il colore dei giorni di festa e del Natale, è profumata fresca di lavanderia. Spero che quando la troverà stasera gli serva per alleviarlo dal freddo.

Mi chiedo che drammi stia attraversando e come faccia a stare solo, senza nessuno che lo aspetti a casa la sera.

Non so se chiedere al Comune, alla chiesa o a qualche ente assistenziale, ma spero che qualcuno mi legga e possa fare qualcosa per lui.

Gabriele Cisetti 

Lucca

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