Situazione insostenibile all'interno del reparto di psichiatria dell'ospedale S
Lucca - Le tensioni all’interno del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca hanno raggiunto il culmine. Medici, infermieri e operatori sociosanitari si trovano ad affrontare una situazione che definiscono ormai “impossibile da gestire”. Le proteste del personale non sono mancate e, a giudicare dalle condizioni, sono più che comprensibili.
Al centro del problema, l’inadeguatezza strutturale e organizzativa del reparto, che parrebbe stia ospitando pazienti non compatibili con il contesto sanitario dedicato alle emergenze psichiatriche. Dei 12 posti letto disponibili, alcuni sono occupati da persone che, secondo regolamento e logica, non potrebbero trovarsi lì.
Minorenni tra i pazienti adulti
Da ottobre, ad esempio, tra i degenti parrebbe esserci un minore con problemi comportamentali adottato che, per legge, non dovrebbe essere inserito in un reparto destinato agli adulti. La situazione si è ulteriormente aggravata con l’arrivo, pochi giorni fa, come riferiscono le fonti, di una ragazza minorenne extracomunitaria. È noto che, secondo le normative vigenti, i minorenni non possono essere ospitati nei reparti psichiatrici per adulti, ma l’assenza di alternative adeguate ha costretto il personale a gestire questa situazione anomala.
Pazienti pericolosi e violazioni delle regole
Non è tutto. Al reparto sono stati assegnati anche due pazienti giudicati socialmente pericolosi: uno è un cittadino africano, l’altro un italiano originario di Lucca, che parrebbe essere noto per aver commesso un omicidio anni fa. Quest’ultimo, secondo le segnalazioni, si sarebbe reso protagonista di gesti sessuali inappropriati nei confronti di un’altra ospite. Entrambi i pazienti, come stabilito dai giudici, non possono circolare liberamente per le strade, ma la loro presenza in un reparto psichiatrico dedicato alle emergenze pone sfide enormi a medici e infermieri.
Un reparto che somiglia a un manicomio
"Non possiamo più lavorare in queste condizioni," denunciano i professionisti del reparto, sottolineando come il servizio sia ormai diventato una sorta di “manicomio vero e proprio”, dove vengono ospitati pazienti non idonei e per periodi insolitamente lunghi. Il reparto di psichiatria, che dovrebbe gestire le emergenze con interventi tempestivi e limitati nel tempo, si trova ad affrontare situazioni croniche e di difficile gestione.
La protesta è scoppiata perché, di fatto, le criticità irrisolte hanno trasformato il reparto in una bomba ad orologeria, con un personale ridotto – appena dieci tra medici, infermieri e OSS – costretto a lavorare in un clima insostenibile. "Stiamo toccando il fondo," spiegano alcuni operatori, esausti e preoccupati per la propria sicurezza e quella dei pazienti.
Le richieste del personale
I professionisti chiedono un intervento immediato delle istituzioni competenti: più risorse, il rispetto delle normative per l’assegnazione dei pazienti e strutture alternative per i casi particolari, come minorenni e soggetti pericolosi. La situazione del reparto di psichiatria del San Luca non può più essere ignorata: serve una soluzione urgente per garantire sia la sicurezza degli operatori che la dignità dei pazienti.
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