Su Acca Larentia
Da "Domani', 8 gennaio 2025
Di Giovanni Tizian e Nello Trocchia
"Quest'anno la manifestazione di Acca Larentia si è svolta in una cornice formalmente di proprietà di un'associazione che si rifà al ventennio mussoliniano: la sezione infatti è stata acquistata l'anno scorso da un gruppo legato a CasaPound, grazie però al contributo in denaro offerto dalla fondazione Alleanza Nazionale che ha regalato 30mila euro agli estremisti del cerimoniale del 7 gennaio, caratterizzato da saluti romani e richiami alla rivoluzione neofascista. L'operazione immobiliare, svelata a luglio da questo giornale ha messo in luce una relazione finanziaria tra la cassaforte immobiliare del partito di Giorgio Meloni e i neofascisti che smentisce la narrazione rassicurante del partito secondo cui non esistono legami tra questi due mondi (...).
Alla luce di questi nodi irrisolti è dunque curiosa la richiesta del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (Fdi), espressa davanti alla sede di Acca Larentia (di proprietà dei neofascisti) di cercare la via della pacificazione, con l'obiettivo di costruire una memoria condivisa sulla violenza degli anni di piombo. "Chiediamo una commissione d'inchiesta ", ha detto Rampelli, "che indaghi sui fatti che hanno riguardato sia una parte sia l'altra". Gli chiediamo però di capire come possa conciliarsi il nobile principio della pacificazione con il fatto di avere lasciato la storica sezione in mano a CasaPound, che organizza il cerimoniale serale con saluti romani e croci celtiche sparse ovunque. "Voi giornalisti dovreste indagare sul perché non c'è stata giustizia per i fatti di Acca Larentia", replica stizzito. Ci riproviamo, chiedendo se non è contraddittorio parlare di pacificazione dopo che la fondazione An ha deciso di aiutare i neofascisti nell'acquisto della sede, ma Rampelli decide di non rispondere più e ci saluta".
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