Dopo cinque anni dalla pubblicazione della sentenza della Corte costituzionale n. 242 del 2019, e in
mancanza dell’intervento del legislatore nazionale, alcune Regioni, come adesso fa la Toscana, che
il prossimo 10 febbraio, presenterà in consiglio e chiederà di votare e approvare una legge
Regionale sul fine vita.
Il Popolo della Famiglia Toscana riafferma con forza che “La vita è un bene non disponibile e va
accolta e difesa dal concepimento fino al suo termine naturale”.
L’art.2 della Costituzione, sancisce il dovere dello Stato di tutelare la vita di ogni individuo e a
nessuno può essere consentito, attraverso la Sanità pubblica o terzi di richiedere ed ottenere un
qualsiasi e in qualsiasi modo aiuto a morire. Non può passare la cultura dello scarto. È
responsabilità dello Stato e deve essere inderogabile impegno nel trovare, prima, ed erogare, poi,
finalmente, terapie del dolore che già esistono e che possono restituire al paziente capacità,
incondizionata e contezza di fare scelte, prendere le decisioni che tutelino i propri interessi e i
propri valori, rimuovendo, definitivamente, tutte le cause che lo portano ad interrompere la propria
vita.
Leonardo Bisori
Coordinatore del Il Popolo della Famiglia della Toscana