LA CULTURA DEL RICORDO

LA CULTURA DEL RICORDO La Giornata del Ricordo è cultura della memoria, celebrarla è un dovere di tutti i cittadini, oggi più che mai - anche alla luce degli atti vandalici sulla foiba a Basovizza, una “squallida provocazione” che purtroppo non trova ancora la ferma condanna da parte di tutti. Non dimenticare gli orrori indicibili della storia, ricordare le vittime, comprendere cause ed effetti degli eventi più tragici vuole infatti dire lavorare insieme perché non si ripetano. Vuol dire costruire insieme il futuro di tutti partendo dagli errori del nostro passato, attraverso un presente privo di divisioni e rancori. Un concetto profondo, forte e significativo ben rappresentato dalla scelta di Gorizia e Nova Gorica come Capitale Europea della Cultura 2025. Ero là, qualche settimana fa, in missione istituzionale ed in quella città transfrontaliera ho potuto verificare di persona la profonda bellezza di confini che da linea di separazione in guerra si trasformano in elemento di unione in tempo di pace. E questa è la lezione più grande: costruire insieme qualcosa di grande, di bello ed importante proprio perché condiviso. Perché - come ha ricordato oggi il nostro Presidente della Repubblica “La memoria storica è un atto fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ogni perdita, ogni sacrificio, ogni ingiustizia devono essere ricordati”: per accendere luci insieme, invece di gridare da soli contro le tenebre. 

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