Foibe: Enrico Torrini censura lo storico non gradito

Foibe: Enrico Torrini censura lo storico non gradito Durante il Consiglio comunale del 10 febbraio scorso, dedicato al Giorno del ricordo, l'intervento dello storico Piero Purich (vedi la biografia a fondo pagina), è stato più volte interrotto dal sempre fazioso Enrico Torrini, presidente del Consiglio comunale che, evidentemente, non gradiva la ricostruzione storica e i dati prodotti dal professore. Di seguito una lettera di Piero Purich, a commento della vicenda: "Mi è stato chiesto un intervento di una decina di minuti, ma vedendo che gli altri relatori storici che mi avevano preceduto avevano già largamente sforato il tempo concesso (la prof. Andreozzi ha parlato per 15 minuti, il prof. Razzuoli per 17, il prof. Buchignani per 14) ho pensato a mio volta di articolare il mio contributo in un tempo leggermente più lungo. Al dodicesimo minuto del mio intervento, invece, sono stato interrotto dal presidente del consiglio comunale, sig. Enrico Torrini, che mi sollecitava a concludere. Nell’ultimo minuto della mia allocuzione sono stato ulteriormente interrotto per altre tre volte dal presidente, cosa che non ha reso semplice dare una chiusura a ciò che stavo dicendo, tanto che lo stesso Torrini, mentre quantificavo il numero degli infoibati ha tratto una conclusione errata (“a me risultano molti di più”) proprio perché non mi è stato permesso di esporre che la maggioranza delle vittime morì nei campi di concentramento jugoslavi. In un successivo intervento, inoltre, il consigliere Del Barga ha stigmatizzato che il mio discorso sia stato quasi completamente dedicato agli avvenimenti precedenti al 1943: ripeto che ho dovuto interrompere il mio intervento senza poterlo concludere adeguatamente affrontando gli avvenimenti successivi. Tuttavia la mia attenzione sul periodo precedente al 1943 è dovuta anche al fatto che il Giorno del Ricordo è ufficialmente dedicato alle foibe e all’esodo ma anche alla “più complessa vicenda del confine orientale”. Dato che chi mi aveva preceduto ha inteso ricordare soprattutto i primi due avvenimenti, ritengo doveroso che anche questa parte meno nota della commemorazione, ma altrettanto importante, venga affrontata. Mi pare evidente che il mio intervento non sia stato interrotto perché eccedente i limiti di tempo (in realtà è stato il più breve dei quattro interventi specialistici che, viceversa, non hanno subito alcun sollecito a concludere), bensì per il suo contenuto. Me ne dolgo: innanzitutto perché per una trattazione obbiettiva di argomenti così complessi sarebbe necessario molto più tempo; in secondo luogo perché, avendo io studiato - oltre che in Italia - presso l’Università di Lubiana ed avendo ottenuto il dottorato presso l’Università di Klagenfurt (Austria) – ritengo di poter offrire un punto di vista decisamente più ampio, internazionale ed europeo, su un argomento che purtroppo, pur riguardando una zona di confine, viene trattato sempre in un’ottica esclusivamente nazionale.' Piero Purich È uno storico triestino di lingua italiana. Nel 2016 ha ripreso il cognome di famiglia, che era stato italianizzato in Purini durante il fascismo. Ha conseguito il dottorato all’università di Klagenfurt in Austria. Il suo lavoro più importante è Metamorfosi etniche. I cambiamenti di popolazione a Trieste, Gorizia, Fiume e in Istria. 1914-1975 (KappaVu, 2014). Sulla prima guerra mondiale ha realizzato lo spettacolo teatrale Rifiuto la guerra. Pacifisti, renitenti, disertori, ammutinati. La grande guerra dalla parte di chi cercò di evitarla. DLDC
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