Città a 30 km/h
Le città a 30 km/h hanno migliorato la sicurezza stradale, ridotto l'inquinamento, promosso la mobilità sostenibile: la riduzione della velocità dei veicoli ha abbassato il numero degli incidenti, il livello dello smog, del consumo energetico e dello stress.
Inoltre, l'applicazione del limite di velocità a 30 all'ora consente benefici per la salute pubblica, perché le persone sono incoraggiate a spostarsi a piedi, in bicicletta, in monopattino o usare i servizi di trasporto pubblico - e come conseguenza calano i tassi di malattie cardiovascolari, l'obesità e il diabete.
Limitare la velocità in città ha anche un impatto sociale importante, chiamato "effetto spillover": i conducenti si abituano alla velocità imposta e tendono a mantenerla anche su strade non soggette a restrizioni. La diminuzione del traffico ha portato effetti positivi anche sull'ambiente, con una riduzione delle emissioni di CO2 e un miglioramento della qualità dell'aria: i livelli di biossido di azoto sono scesi del 29%, raggiungendo il minimo degli ultimi dieci anni.
Bologna è stata la prima in Italia a diventare Città 30 il 16 gennaio 2024 - e il bilancio, da un anno a questa parte, parla di nessun pedone deceduto, incidenti stradali dimezzati (49%), calo dei pedoni investiti (-16%), dei feriti (-11%), del traffico (-5%), dell'inquinamento da veicoli (-29%). A Bruxelles, gli incidenti sono calati del 10% e gli infortuni gravi del 37%; a Parigi gli incidenti con lesioni sono diminuiti del
25%, mentre quelli gravi e mortali del 40%; a Zurigo si è registrato un abbassamento del 25% nei decessi e del 16% negli incidenti tra auto e pedoni.
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