Un mito che il tempo ha finito per accrescere: Marco Pantani è ancora
nel cuore di tutti.
L'ultima conferma è giunta dall’ennesimo tutto esaurito di mercoledì
sera alla Casa del Boia dove è stato presentato, come secondo
appuntamento stagionale de L'Augusta – La Fortezza delle Idee, il volume
“Marco Pantani per sempre”, una incalzante indagine firmata dal
giornalista Davide De Zan che per l'occasione ha dialogato con una delle
firme delle pagine culturali di Libero Quotidiano, Lorenzo Cafarchio.
Oltre un'ora e mezza di ricordi ed aneddoti, che avvalorano quanto il
caso dello sfortunato ciclista, morto in circostanze mai del tutto
chiarite nel 2004, sia vivo nella memoria collettiva. Pantani ha fatto
sognare generazioni di sportivi, ha compiuto imprese leggendarie, ha
regalato pagine incredibili a uno sport di per sé stesso popolare come
il ciclismo.
“Marco – ha ricordato De Zan – è stato ucciso due volte: la prima quando
da quasi vincitore del suo secondo Giro d’Italia è stato fermato ad un
controllo antidoping che, solo dopo anni di indagine, è risultato essere
stato effettuato contro ogni regola, la seconda nel residence di Rimini,
dove è stato trovato il suo corpo senza vita, in una camera che
palesemente, qualcuno ha visitato e contaminato prima e dopo la sua
morte. Serate come questa credo rappresentino un doveroso omaggio alla
vita di questo eroe triste, oltre che un servizio all’opera di verità
che, dalla sua scomparsa, ho giurato di perseguire senza sconti”.
All'incontro, in mezzo ai circa duecento presenti, non sono mancati,
oltre ai vertici del Comune – dal sindaco Mario Pardini al vice Fabio
Barsanti e all'assessore alla Cultura Mia Pisano – tante facce del mondo
dello sport, tra i quali Roberto Lencioni da tutti conosciuto come
“Carube”, celebre meccanico di squadre professionistiche di ciclismo,
nonché anima della celebre manifestazione Ciclostorica La Vinaria, che
ha portato in mostra due maglie originali con cui Pantani ha
conquistato, nella stessa stagione, Giro d’Italia e Tour de France.
Alla serata non è mancato il patrocinio della stessa Fondazione Marco
Pantani, presieduta dalla nipote del ‘Pirata’, Serena Boschetti.
“E' stato un appuntamento speciale – commenta il presidente dell'Augusta
Iacopo Di Bugno – con ospiti speciali, per una persona speciale, Marco
Pantani, un Uomo, prima che uno sportivo. Nessuno meglio di De Zan,
considerato come uno di famiglia dagli stessi parenti del compianto
ciclista, poteva rendergli onore”.