Nel
2025 il Comune di Camporgiano ha ottenuto il prestigioso
riconoscimento di “Città del Folklore” a livello nazionale. Con
il progetto “R.O.C.C.A.” del Gal MontagnAppennino 250 mila euro
di risorse nell’ultimo biennio per rilanciare l'identità e la
memoria della comunità attraverso diverse azioni integrate
11
marzo 2025
CAMPORGIANO – Scommessa vinta. La forza della
tradizione autentica torna a muovere una comunità
educata, da più di un secolo, al sentimento del bello.
Sono
circa 250 mila euro le risorse messe a disposizione,
nell’ultimo biennio, dal progetto R.O.C.C.A. (Rigenerazione
Operativa Camporgiano Comunità di Appartenenza) del Gal
MontagnAppennino. Arte, musica, danza, teatro e cultura hanno
trovato la giusta sintesi a Camporgiano che - non a caso - ha
ottenuto, nel 2025, il prestigioso riconoscimento di “Città del
Folklore” a livello nazionale.
Il Comune è stato
capofila del progetto insieme alle quattro associazioni
del territorio che lo animano – la Società Filarmonica “Pietro
Mascagni”, nata nel 1896, il Gruppo Folklorico “La
Muffrina”, sorto negli anni ’50 del secolo scorso, la Pro
Loco e il Laboratorio Teatrale dei Contafole, costituito
agli inizi degli anni ’90 -, le scuole di Camporgiano,
l'Azienda Agrituristica “Polla”, la Cooperativa di
Comunità “Filicaia Vive” oltre a numerosi partner
indiretti.
L'obiettivo era, da una parte, quello di rafforzare la struttura culturale di Camporgiano e dei suoi storici sodalizi culturali - rinnovando supporti informatici, costumi, strumenti musicali e mettendo a disposizione del borgo una grande tensostruttura, un palco, piazze attrezzate per gli spettacoli e una rinnovata terrazza/caffè letterario presso il Centro Civico, diventato vera e propria Casa della Comunità -, dall'altra, quello di costruire un sistema funzionante per recuperare e rilanciare l'identità autentica e la memoria della comunità attraverso diverse azioni integrate: dalla realizzazione di un vasto archivio digitale di foto, video, documenti d'epoca alla ricerca storica attraverso una guida ed il primo recupero del grande archivio di Casa Vecchiacchi.
La scommessa più ambiziosa e
complessa, però, risultava quella di non perdere
definitivamente la memoria e l'identità della propria terra di
origine che, sia nei camporgianesi che nei garfagnini
emigrati all’estero, è ancora viva e vitale. Proprio questi
ultimi sono stati raggiunti, in diretta streaming, grazie
all'Associazione dei Lucchesi nel Mondo in un bellissimo e
commovente collegamento che fa fatto da necessaria premessa per
future e stabili forme di collaborazione. Da sottolineare anche la
collaborazione dei giovani maggianti emiliani con lo scopo di
riportare i giovani locali a cantare il Maggio e danzare la
Moresca.
“Il successo di queste azioni –
dichiara il Sindaco del Comune di Camporgiano Francesco Pifferi
Guasparini - dimostra che stiamo camminando sulla giusta via:
Camporgiano, come borgo del folklore, è rinato ed è fortemente
motivato a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi”.