TARIP ad Altopascio: flessioni della bolletta per le famiglie virtuose.

Il Pd locale:"Il modello adottato con il tributo puntuale sia sperimentato anche altrove. Dannose e fallimentari le idee di coloro che vogliono tornare al cassonetto".

 

Il Tributo Puntuale dei rifiuti, la raccolta porta a porta, l'attenta selezione dei materiali raccolti per massimizzare i ricavi derivanti dalla vendita delle frazioni differenziate, lotta all'evasione del tributo. Sono questi gli ingredienti che ad Altopascio hanno consentito nell'anno 2025 di arrivare ad una flessione del piano economico finanziario di Ascit di circa 100 mila euro ed una riduzione delle bollette sia per le famiglie sia per le imprese virtuose. L'avvio del nuovo tributo ha richiesto un impegno assiduo durante tutto lo scorso anno, quando, mediante una capillare campagna di informazione, si è svolta la sperimentazione del nuovo sistema che ha generato risultati da subito sorprendenti in termini di quantitativi complessivi di rifiuti prodotti e di raccolta differenziata che in un anno ha avuto un balzo di 8 punti percentuali.

Non ci sono ricette diverse da praticare se si crede nell'economia circolare e sono veramente preoccupanti le idee che serpeggiano in alcune zone amministrate dalla destra, la quale sta perorando l'idea di un ritorno massivo al cassonetto cosiddetto "intelligente". Una ricetta fallimentare in partenza con TARI in aumento in tutte le città da loro governate.

Si pensi che, per fare un esempio, che, in una città come Pisa che ha sposato l'idea del ritorno al cassonetto, una famiglia di quattro persone in una abitazione di 110 mq pagherà quest'anno 695,38 euro a fronte dei 290 euro che pagherà la stessa famiglia ad Altopascio.

Differenze abissali che si registrano anche rispetto ad altre città: come ad esempio Pistoia, altra realtà con il sistema a cassonetto che viaggia con aumenti percentuali annuali del 6% e la medesima famiglia arriva a pagare 480 euro

Il quadro resta complesso perché alcuni costi in aumento sono variabili indipendenti, come per esempio i costi dell'energia e dei carburanti, i costi del personale o quelli dei prestiti bancari ma con il "populismo del cassonetto" i problemi aumentano e il fallimento di quel modello è ancora una volta sotto gli occhi di tutti.

Le esperienze virtuose della Piana di Lucca possono davvero rappresentare un modello valido per l'intero ambito di Retiambiente che è ancora una società interamente pubblica in mano ai Sindaci che possono con scelte lungimiranti garantire un servizio pubblico con alti livelli di efficienza ed economicità.


PD Altopascio

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