LA VENDITA DELLA SEDE DELLA CAMERA DI COMMERCIO E' FRUTTO DELL'ACCENTRAMENTO A PISA DI TUTTE LE FUNZIONI AMMINISTRATIVE

La decisione della Camera di Commercio, ovvero il dismettere interamente il patrimonio edilizio che essa possiede nel centro della nostra città non è che il punto di arrivo di un processo che ha portato Lucca a perdere un’istituzione ormai trasferita “de jure” a Viareggio, ma “de facto” a Pisa. L’accorpamento delle camere di commercio è avvenuto in base al Decreto legislativo 219 del 2016, ma è un dato di fatto che nell’area geografica riferibile all’ente attuale, denominato Camera di Commercio della Toscana Nord Ovest, la provincia di Lucca ha un numero di imprese, fatturati delle stesse e valore in milioni di Euro delle esportazioni decisamente superiore rispetto a quanto non sommino le altre due province (Pisa e Massa – Carrara) che fanno parte dell’ente camerale. Visto che Lucca è certo la più importante provincia manifatturiera del Nord Ovest della regione, logica e decenza avrebbero suggerito che la sede del nuovo ente di area vasta restasse proprio a Lucca e non altrove. Così non è stato e a dimostrare la volontà di ridurre il peso di Lucca quale polo amministrativo, la Camera di Commercio Nord Ovest ha subito espresso la volontà di alienare il patrimonio immobiliare lucchese. Si è dunque già da tempo comunicato di voler mettere in vendita la ex sede dell’Istituto Giorgi, il quale è stato esiliato a Saltocchio in spazi fatiscenti creando una situazione tale da mettere a rischio il futuro della scuola, come recentemente denunciato dall’assemblea sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori del Polo Fermi-Giorgi. Oggi poi, con la chiara determinazione di ridurre pesantemente il ruolo degli uffici di Lucca, si sta procedendo addirittura alla messa in vendita della storica sede di Corte Campana, pensando ad esiliare una residua e piccola sede fuori dal centro storico. Le ragioni di facciata di una tale scelta consisterebbero in una supposta impossibilità di adeguare alla normativa antisismica il palazzo di Corte Campana, impossibilità che evidentemente non sarebbe un problema per l’eventuale acquirente privato. Per Lucca e i suoi Paesi si unisce a quanto espresso da altri ed in particolare, recentemente, da Confcommercio, e si appella al Sindaco perché faccia sentire la sua voce in modo da bloccare l’insana iniziativa in atto. Gli interessi di Lucca, caro Sindaco, vanno difesi, in quanto la città non può vivere di solo turismo ed eventi fieristici. La sede della Camera di Commercio resti in Corte Campana e si consideri anche di valutare l’utilità pubblica dell’ex sede del Giorgi prima di attuare una alienazione avventata. La sede storica può e deve essere adeguata; non abbiamo bisogno di un altro albergo o immobile con appartamenti da vendere a qualche ricco straniero. In generale, lo diciamo a tutte le forze politiche, non è più tollerabile una situazione per cui tutte le istituzioni amministrative di area vasta debbano, in barba alla vocazione dei territori, essere trasferite a Pisa; questo andazzo sta producendo disparità e problemi, definendo una territorio a due velocità in cui vi è solo un’area forte. Dietro l’eufemistica definizione di “area vasta”, tanto cara alla regione, non si nasconde altro che un’area metropolitana di Pisa di cui siamo destinati ad essere solo il dormitorio e forse il polo fieristico a cielo aperto. PER LUCCA E I SUOI PAESI
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