Anziani truffati per le eredità: c’è anche un medico di famiglia tra i 4 che rischiano il processo

LUCCA. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro persone per una vicenda di presunti raggiri ai danni di anziani, in cui viene contestato, per un singolo imputato, anche il tentato omicidio. I quattro passano da indagati a imputati nell’indagine portata avanti dai carabinieri dopo la denuncia di uno scrittore americano finito in ospedale dopo essere stato aggredito, secondo l’accusa, da un medico a cui aveva affidato i suoi risparmi. La richiesta del processo è stata notificata al dottor Carmine Carraro Pezzullo, 44 anni, di Lucca; al broker assicurativo Dario Marcuzzo, 38 anni, di Pisa con studio a Viareggio; Gianluca De Vito, 49 anni, di Lastra a Signa; Monica Andreuccetti, 67 anni, di Lucca, la cui posizione è riferita solo alla contestazione di aver fatto telefonate spacciandosi per un’altra persona per ingannare gli eredi della defunta. I reati, in concorso, vanno dalla truffa alla circonvenzione di incapace e alla sostituzione di persona. Per il solo Pezzullo c’è anche il furto aggravato, il falso materiale, soppressione e distruzione di atto pubblico, falso in testamento, indebito utilizzo di carte credito, autoriciclaggio e tentato omicidio. L’episodio risale al 18 febbraio 2023 in un appartamento del centro storico. Pezzullo era stato arrestato con l’accusa di aver cercato di uccidere un anziano scrittore americano dal quale si era fatto intestare polizze vita per oltre 600mila euro. Il movente sarebbe stata la decisione dell’autore Usa di estrometterlo dal testamento revocandolo anche come beneficiario delle polizze. Le indagini hanno dimostrato che la storia aveva altri rivoli da seguire e che lo scrittore statunitense era la punta dell’iceberg dei rapporti tra medico e anziani finiti al centro dell’inchiesta. Alla fine le parti offese (quasi tutti parenti esclusi dai testamenti in maniera fraudolenta, ndr) per i comportamenti del dottore e degli altri tre indagati sono 14, residenti tra Lucca, Capannori, Pescaglia, Viareggio e Camaiore con una pensionata in particolare che avrebbe sottoscritto a favore del dottore polizze vita per oltre 315mila euro oltre ad avergli venduto una casa del valore di 146mila euro al prezzo di 70mila euro. Soldi che per la Procura Pezzullo si sarebbe procurato vendendo i lingotti d’oro che aveva fatto comprare alla pensionata. Anche nel caso dell’anziana le contestazioni aggiuntive, come per lo scrittore, sono quelle di aver utilizzato le loro carte di credito e bancomat dopo aver aperto a loro nome diversi conti correnti in banca e alla posta. Tra le accuse mosse al principale indagato c’è anche quella di aver distrutto i testamenti autentici e di averne redatti di nuovi falsificando la firma per far avere l’eredità a un’anziana dalla quale, si ripete il copione dello scrittore, si sarebbe fatto intestare le polizze vita. Non solo. Negli addebiti ci sono anche i furti di oro e gioielli nella casa della pensionata. Un quadro complesso sintetizzato dall’avviso di chiusura delle indagini, passaggio che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Se e quanto la volontà dei due anziani nell’affidare i propri risparmi al medico sia stata estorta con l’inganno è un tema che sarà esaminato nell’eventuale processo. Del tentato omicidio dell’84enne scrittore americano è accusato solo Pezzullo. I farmaci In una prima fase ci avrebbe provato, secondo la Procura, somministrandogli un farmaco che stava provocando sanguinamenti ed ematomi all’anziano affetto anche da emofilia. Qualche giorno dopo, il 18 febbraio 2023, il confronto-scontro tra medico e paziente. L’aggressione Nella rappresentazione dell’accusa il medico prima avrebbe somministrato un sonnifero all’anziano malato, poi lo avrebbe fatto cadere dal letto per colpirlo al volto con pugni e un vaso di mogano. Quando l’uomo era sul pavimento, Pezzullo avrebbe preso una coperta per coprirgli bocca e naso provocandogli fratture al volto e al naso. È il reato più grave in un contesto in cui i rapporti tra medico e anziani corrono sull’equilibrio della fiducia assoluta che per l’accusa sconfina nel raggiro con la complicità di De Vito (beneficiario con Pezzullo di parte delle polizze) e Marcuzzo come professionista delle assicurazioni.
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