Il calciatore partigiano Bruno Neri

Il 10 luglio ricorreva l’81esimo anniversario della morte per mano nazifascista del calciatore partigiano Bruno Neri, uno dei protagonisti della Lucchese del 1936/37 che dopo due promozioni consecutive dalla serie C alla serie A centrò uno storico settimo posto in serie A, miglior risultato sportivo nella storia della società. Una squadra allenata dal tecnico ungherese Ernö Egri Erbstein successivamente vittima, in quanto ebreo, delle leggi razziali fasciste del 1938, ma che vide tra i protagonisti anche giocatori di grande valore e dichiaratamente antifascisti: il portiere Aldo Olivieri (titolare nella nazionale italiana campione del mondo nel 1938), il centromediano istriano e comunista Bruno Scher, gli anarchici Gino Callegari e Libero Marchini (titolare nella nazionale italiana campione olimpica nel 1936) e lo stesso Bruno Neri. Neri, nato a Faenza il 12 ottobre 1910, ebbe una brillante carriera da calciatore che lo vide collezionare anche tre presenze nella nazionale italiana e giocare in serie A, oltre che nella Lucchese, anche nel Torino e nella Fiorentina, dove nel 1931 si rifiutò di fare il saluto fascista prima della partita di inaugurazione del nuovo stadio intitolato allo squadrista fascista Berta: un gesto che venne immortalato anche da una foto divenuta celebre e entrata negli annali. La Società popolare di mutuo soccorso e la Popolare Trebesto, dopo avergli dedicato lo scorso anno una targa allo stadio Bardo di Sorbano in occasione dell’80esiko anniversario, lo ricordano oggi nell’81esimo anniversario della sua morte. Bruno Neri, come lo scorso anno, sarà di nuovo al centro del programma della settima pastasciutta antifascista il prossimo 25 luglio alla Casa del Popolo di Verciano.
Questo post ha 1 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/20236/il-calciatore-partigiano-bruno-neri.php