Da
Giacomo Puccini a Pietro Mascagni, fino a Francesco Cilea: il
festival lirico ha incantato il numeroso pubblico che ieri sera è
accorso alla Chiesa di San Giovanni Battista a Pieve Fosciana.
Applausi e bis sul finale
26 luglio 2025
PIEVE
FOSCIANA – Un programma affascinante ed intenso, accolto con grande
emozione dal numeroso pubblico presente.
La Chiesa di San
Giovanni Battista a Pieve Fosciana ha ospitato ieri sera
(venerdì 25 luglio) il concerto del festival “Serchio
delle Muse” con protagonisti il tenore Carlo Eugenio
Raffaelli, la soprano Silvana Froli e il pianista Massimo
Salotti, che hanno eseguito magistralmente alcune celebri arie
liriche e intermezzi di opere regalando ai presenti un esaltante
spettacolo.
Ai saluti iniziali hanno preso parte il Sindaco del Comune di Pieve Fosciana Luciano Angelini, la Presidente del Consiglio Comunale Annarita Fiori, il Presidente dell’Associazione Musicale “Il Serchio delle Muse” Fosco Bertoli e il parroco Don Riccardo Micheli.
I brani sono stati introdotti sapientemente dal Maestro Salotti, permettendo a tutti di conoscere la storia dietro ogni aria e poter seguire, assieme agli artisti, un percorso all’interno di alcune delle più celebri composizioni della lirica italiana. Il concerto si è aperto con la celeberrima Che gelida manina, dalla Bohème di Giacomo Puccini, opera in cui viene narrata la vita di giovani artisti squattrinati: il brano, brillantemente eseguito da Raffaelli, racconta l’incontro tra Rodolfo e Mimì, durante il quale lui le confessa la sua vita di artista indigente.
Il percorso tra i capolavori pucciniani è proseguito con un altro noto estratto dalla Bohème, Mi chiamano Mimì, interpretato dalla soprano Silvana Froli. Successivamente Salotti, al pianoforte, si è esibito nell’ Intermezzo tratto da Manon Lescaut, altra opera pucciniana che narra di una tormentata storia d’amore tra la seducente Manon Lescaut e il giovane Renato Des Grieux.
Il concerto è proseguito con l’esecuzione di due composizioni di Francesco Cilea, compositore italiano appartenente alla corrente del verismo (in cui si inserisce anche Puccini), apprezzato per la scrittura elegante e sensibile. Sono state selezionate due melodie - Io son l’umile ancella e l’Intermezzo - entrambe tratte dal suo più celebre lavoro, Adriana Lecouvreur, ovvero la tragica storia di un amore ostacolato e travagliato che lega la giovane attrice Adriana e il nobile ufficiale Maurizio di Sassonia.
Nuovamente il programma è tornato a narrare del compositore lucchese, stavolta con il brano Mario! Mario! Mario! Tratto dalla Tosca a cui i due cantanti hanno dato vita con un’esecuzione piena di intensità. Dalla stessa opera è stata messa in scena E lucevan le stelle, famosa aria colma di nostalgia e dolore, definita da Massimo Salotti: “Un addio, un pensiero verso tutto ciò che Mario, condannato a morte, non potrà mai più vedere”.
L’attenzione si è poi spostata verso un’opera che, al suo debutto, venne aspramente criticata: Madama Butterfly. Salotti ha, quindi, raccontato un aneddoto che coinvolge un altro personaggio illustre legato alla nostra terra, Giovanni Pascoli, che, dopo l’insuccesso dell’opera, scrisse un telegramma al compositore: “Non ti preoccupare Giacomo, quella farfallina volerà”; parole che si sono rivelate profetiche. Il brano scelto è stato Un bel dì vedremo, struggente composizione in cui Cio-Cio-San esprime la sua speranza e la sua fede incrollabile nel ritorno del suo amato Pinkerton, il tenente americano che l’ha sposata e poi è partito per gli Stati Uniti.
Gli artisti hanno voluto omaggiare un altro grande Maestro toscano per commemorare gli 80 anni dalla sua scomparsa, Pietro Mascagni, di cui Salotti ha eseguito un popolare brano, Intermezzo, dal suo capolavoro assoluto Cavalleria rusticana, la prima opera del compositore livornese, basata sull’omonima novella di Giovanni Verga.
L’ultimo brano di Puccini per la serata è stato Vogliatemi bene, un bene piccolino, sempre tratto da Madama Butterfly, un dolce canto in cui Cio-Cio-San, inesperta e romantica, anela ad un amore autentico e semplice, adatto, come dice lei, alla sua natura di “tenue farfalla”.
Infine i due interpreti, accompagnati dal pianista, si sono cimentati nell’esecuzione di due canzoni di Ernesto De Curtis, noto compositore napoletano: Torna a Surriento, probabilmente il suo più grande successo, e Non ti scordar di me.
Il pubblico, entusiasta della brillante esibizione, ha accolto gli artisti con una lunga ovazione, portando Raffaelli, Salotti e Froli a concludere definitivamente la serata con un bis, O soave fanciulla, tratto dalla Bohème.
Dopo gli scroscianti applausi degli
spettatori, l’Amministrazione Comunale ha omaggiato i musicisti con
dei libri sulla Festa della Libertà di Pieve Fosciana, la più
importante del paese, e sulla storia della Filarmonica “Gioacchino
Rossini”, non mancando di donare alla cantante Silvana Froli, un
bouquet di fiori.
“Una serata nel segno della
magia della lirica – ha commentato il Presidente
dell’Associazione Musicale “Il Serchio delle Muse” Fosco
Bertoli -, un viaggio emozionante tra le pagine più amate del
repertorio italiano, reso possibile grazie al talento e alla
sensibilità dei musicisti protagonisti. Un incontro che ha saputo
unire storia, passione e bellezza, lasciando nel cuore di tutti i
presenti il ricordo di un’esperienza indimenticabile e un rinnovato
amore per queste melodie senza tempo. Grazie al Comune e al Parroco
per averci accolti in questa bellissima cornice”.
Il
festival “Il Serchio delle Muse” è sostenuto dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Lucca, dalla Fondazione Banca del Monte
di Lucca e dalla Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana,
dalle aziende e dai media partners e dalle Istituzioni:
i 14 Comuni della Valle coinvolti, l’Unione dei Comuni
della Garfagnana, l’Unione dei Comuni della Media Valle del
Serchio, l’Unione dei Comuni del Frignano, il Comune
di Pievepelago, la Regione Emilia-Romagna, la Provincia
di Modena, e la Regione Toscana e la Provincia di
Lucca.
Foto di Elisa Togneri