Un nuovo carcere è necessario a Lucca
Al di là delle valutazioni sull’opportunità di affrontare il grave tema del sovraffollamento delle carceri solo attraverso provvedimenti che amplino la disponibilità dei posti per i detenuti, ci pare interessante per la città di Lucca la decisione presa dal governo nazionale, il quale intende finanziare la costruzione di nuovi istituti penitenziari.
Come noto il carcere di San Giorgio rappresenta uno dei peggiori casi nazionali di sovraffollamento; d’altro canto la struttura è un antico monastero e la sua trasformazione in penitenziario risale ad oltre duecento anni fa, quando Lucca era la capitale del principato di Elisa Bonaparte Baciocchi. Il carcere di Lucca è dunque vecchio ed inadeguato. A questo possiamo aggiungere, guardando agli interessi locali, che la struttura del San Giorgio, opportunamente riconvertita ad uso culturale, sociale ed abitativo, costituirebbe il volano di sviluppo per una parte del centro storico che, fortunatamente, è ancor oggi al di fuori dal circuito turistico e quindi sede potenziale di uno sviluppo centrato sugli interessi dei lucchesi e in particolare dei residenti del quartiere.
Ci appelliamo dunque al Sindaco perché si attivi subito interloquendo con il governo nazionale e chiedendo con forza che a Lucca si progetti e si faccia un nuovo carcere.
In passato, ai tempi delle amministrazioni di Pietro Fazzi, la possibilità di avere un carcere decente divenne tangibile e ciò anche in vista della riapertura di una Procura Generale e Corte d’Appello nella nostra città, sede giudiziaria che Lucca ebbe sempre, fino alla sua abolizione da parte del governo fascista e che poi incredibilmente mai è stata ripristinata. Oggi possiamo dire che, con o senza la Corte d’Appello, è ormai doveroso pensionare il San Giorgio e questo per dare ai detenuti una struttura in linea con quanto stabilito dalla Costituzione. E’ noto che si è spesso ipotizzata l’azione di politici pisani tendente ad impedire la costruzione di un nuovo carcere a Lucca; questo all’unico scopo di sostenere le ambizioni di quella città, mai sazia di potere, di poter lei ospitare una Procura Generale della Repubblica. Sono da rifiutare certe tutele di natura feudale che portano una città di circa 90.000 abitanti a determinare il futuro di un’altra città del medesimo peso demografico! Si rimuovano quindi i ridicoli impedimenti e si colga subito l’occasione per chiudere e trasformare una struttura che ha fatto il suo tempo sostituendola con qualcosa di nuovo e più rispondente alla dignità umana.
PER LUCCA E I SUOI PAESI
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