Nuove droghe, vecchie paure: il rischio nascosto tra i giovani
Nuove droghe, vecchie paure: il rischio nascosto tra i giovani
Negli anni Ottanta e Novanta i nomi delle droghe erano pochi, noti a tutti: eroina, cocaina, hashish, LSD, ecstasy. Sostanze “classiche”, spesso collegate a contesti ben riconoscibili e con effetti tutto sommato noti alla comunità scientifica. Oggi il panorama è radicalmente cambiato: le cosiddette Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) hanno invaso il mercato, soprattutto online, moltiplicando i rischi e rendendo molto più difficile prevenzione e controllo.
Le droghe “conosciute”
Le sostanze tradizionali – oppiacei, cocaina, cannabis, allucinogeni classici – hanno caratteristiche consolidate. Si conoscono bene effetti, dosaggi medi, rischi e conseguenze a lungo termine. Nonostante la loro pericolosità resti alta, soprattutto per eroina e cocaina, la medicina ha ormai protocolli collaudati per affrontare overdose e dipendenze. Inoltre, la rete di assistenza sanitaria e sociale sa riconoscere e intercettare chi ne fa uso.
Le nuove sostanze psicoattive
Le NPS sono invece un terreno sconosciuto e mutevole. Si tratta di composti chimici spesso sintetizzati in laboratorio con piccole variazioni molecolari rispetto a droghe note, così da eludere i divieti legali. Ne esistono centinaia di varianti, con nomi accattivanti come “spice”, “mefedrone”, “flakka”, “superman”, vendute in polveri, pasticche o miscele fumabili.
La differenza sostanziale rispetto alle droghe tradizionali è che non esiste una conoscenza consolidata: dosaggi incerti, effetti imprevedibili, rischi di tossicità elevatissimi. Basta una minima variazione chimica perché una sostanza passi dall’essere “simile all’ecstasy” a provocare crisi convulsive o arresti cardiaci.
La diffusione tra i giovani
Le nuove droghe circolano soprattutto attraverso internet e social network, con canali criptati e consegne a domicilio. La percezione del rischio è bassa: vengono vendute come “smart drugs” o “sali da bagno”, presentate come legali e “più sicure” rispetto alle droghe classiche. In realtà, i pronto soccorso riportano un aumento di intossicazioni gravi in adolescenti e giovani adulti, spesso legate proprio a sostanze di cui non si conosce la composizione.
Le differenze in sintesi
Droghe conosciute: rischi alti ma documentati; esistono protocolli di intervento e terapie consolidate.
Nuove droghe: rischi imprevedibili, sostanze continuamente diverse, nessuna certezza sugli effetti, difficoltà di diagnosi e di trattamento in caso di overdose.
L’allarme delle istituzioni
Medici e forze dell’ordine sottolineano che il vero pericolo delle nuove droghe non è solo la tossicità, ma l’impossibilità di prevederne gli effetti. Chi le assume si trasforma in una sorta di “cavia inconsapevole”. L’Europa registra ogni anno decine di nuove molecole immesse sul mercato, un flusso che rende impossibile stare al passo con divieti e controlli.
Conclusione
Se ieri il nemico aveva un volto chiaro – l’eroina nelle siringhe, la cocaina nei locali – oggi la minaccia è invisibile e mutevole. Le nuove droghe, dietro l’apparente modernità e la facile reperibilità, nascondono rischi enormemente superiori alle sostanze note. Per i giovani, la sfida non è solo resistere alla tentazione dello sballo, ma farlo in un contesto dove ciò che si assume è spesso un’incognita mortale.
F.B.
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