La Leggenda del Fojonco – Eroe e Spirito della Garfagnana

La Leggenda del Fojonco – Eroe e Spirito della Garfagnana Nei boschi profondi della Garfagnana, tra castagni, torrenti e muretti a secco, da secoli si racconta di una creatura misteriosa: il Fojonco. Piccolo e snello, più grande della donnola ma assai più piccolo della volpe, con occhi vispi e passo leggero, era considerato un animale sfuggente, capace di muoversi silenzioso come un’ombra. Le calunnie Come spesso accade alle creature che l’uomo non conosce, il Fojonco divenne bersaglio di dicerie: si diceva che “strozzasse le galline per cattiveria”, che portasse sfortuna se entrava in un’aia, e addirittura, per prendere in giro chi non si lavava, i paesani dicevano: “Te tu puzzi di Fojonco!”. Ma erano solo menzogne e superstizioni. La verità è che il Fojonco non puzzava affatto: aveva un odore di selvatico, quasi profumato di erbe e corteccia, il profumo stesso del bosco. E non strozzava galline per divertimento: quando ne uccideva più di una era solo per istinto, spinto dalla fame e dal movimento frenetico del pollaio. L’eroe dei paesi Un inverno, quando i lupi affamati scesero a minacciare i villaggi, fu proprio il Fojonco a salvare la gente. Con la sua astuzia guidò i predatori lungo sentieri nascosti, tra burroni e rovi, finché si persero lontani dai paesi. Da quella notte, gli anziani dissero: “Il Fojonco non è un ladro di polli. È il nostro guardiano invisibile.” Il rito del solstizio Da allora nacque un’usanza: durante il solstizio d’inverno, le famiglie lasciavano fuori casa una ciotolina di cibo – castagne secche, pane, un po’ di latte – come offerta al Fojonco. Se al mattino la ciotola era vuota, significava che l’animale aveva accettato il dono e che la famiglia avrebbe avuto fortuna. Un piccolo rito augurale che segnava il ritorno della luce e l’unione tra uomini e natura. Il nemico moderno Col tempo, un nuovo pericolo arrivò: non più i lupi, ma gli uomini “senza cervello” che distruggevano boschi, abbattevano alberi, devastavano habitat. Altri, ancora più crudeli, pensavano persino di catturare il Fojonco per farne cibo a Capodanno. Ma la gente della Garfagnana, fedele alla leggenda, cominciò a difenderlo: lo raccontava ai bambini non come minaccia, ma come simbolo di rispetto e custodia del bosco. Il Fojonco del futuro Oggi, mentre il mondo cambia, nasce un’idea nuova: creare un giocattolo a forma di Fojonco, morbido e simpatico, da regalare ai bambini. Non solo un pupazzo, ma un simbolo educativo per insegnare che ogni creatura – anche la più piccola e calunniata – ha un ruolo prezioso nella natura. Morale Così il Fojonco, da “puzzone” e “strozzatore di galline”, è diventato: eroe dei boschi, spirito del solstizio, simbolo educativo per le nuove generazioni. E ancora oggi, se nei castagneti senti un fruscio lieve, sorridi: forse è lui, il Fojonco garfagnino, che veglia silenzioso sui paesi e sulla loro memoria. “Chi difende il Fojonco, difende il bosco.” Associazione “Amici del Fojonco”
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