Liberazione in sordina, offesa alla città

lucchese indignato Quest’anno la Liberazione è stata trattata come un fastidio da archiviare in fretta. Niente inviti, niente parole forti, solo una cerimonia sbrigativa al Ponte dei Frati. Così l’Anpi ha scritto al sindaco: ricordare i partigiani non è una cortesia, è un dovere civile. Il 4 settembre 1944 quattro giovani attraversarono quel ponte sotto il fuoco per dire agli Alleati di non bombardare Lucca. Hanno salvato la città. Oggi li si ricorda di nascosto, quasi vergognandosi. “Non è un dispetto” – dice l’Anpi – “è un onore”. Onore che il Comune non ha saputo rendere. La memoria non divide: distingue chi tiene viva la Costituzione da chi la evita. Per noi lucchesi questa è una ferita. Perché un popolo che tace sui suoi eroi, prima o poi, dimentica se stesso.
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