A Lucca la critica ha la data di scadenza
Pare che in città sia nata una nuova scuola di pensiero urbanistico: il “Critichiamo dopo”.
Funziona così: se scrivi sui social che una rotatoria appena aperta sembra più un labirinto di Minosse che un’opera viaria, ti becchi subito la risposta standardizzata dai tifosi della Giunta:
“Aspetta la fine dei lavori”
“Poi migliora”
Oppure, la versione medicale: “Prenditi un Maalox, rosicone”.
Insomma, la critica è ammessa solo col bollino di scadenza: a lavori conclusi, a mandato finito, oppure mai.
Curioso, perché quando gli stessi difensori stavano all’opposizione, le rotatorie erano mostri, i cantieri erano disastri, e criticare era doveroso, anzi patriottico. Oggi invece chi osa commentare rischia l’accusa di essere un “sinistro da tastiera”.
Morale: a Lucca non esistono più opere pubbliche, ma mistery box. Le giudicheremo quando saranno complete… o quando verrà inaugurata la prossima campagna elettorale.
Criticone da Tastiera schiavo del Maloox che rosica sempre
Geloso della super Giunta che lavora per tutti.
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