Gastroprotettori: quando servono davvero e quando fanno più male che bene
Molti prendono il “protettore per lo stomaco” come se fosse una vitamina. In realtà gli inibitori di pompa protonica (IPP) — omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo e simili — sono farmaci potenti, utili ma non innocui.
Nelle fasi acute di gastrite, ulcera o reflusso serio possono fare la differenza.
Il problema nasce quando diventano una routine a vita, spesso senza che ci sia più un motivo reale.
L’uso cronico può portare a:
carenza di ferro, calcio, magnesio e vitamina B12
alterazioni del microbiota intestinale
maggiore rischio di infezioni e problemi cardiovascolari
In pratica, il “gastroprotettore” usato troppo a lungo finisce per indebolire proprio ciò che dovrebbe proteggere.
La strada giusta è parlarne con il medico, valutare una sospensione graduale e lavorare su ciò che davvero protegge lo stomaco: alimentazione equilibrata, pasti regolari, gestione dello stress e sonno adeguato.
La salute digestiva non si compra in farmacia, si costruisce ogni giorno.
Stampa Alternativa
Questo post ha 0 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/21701/gastroprotettori--quando-servono-davvero-e-quando-fanno-pi---male-che-bene.php