È
stato inaugurato sabato “Fagiolaie sul Serchio”, il progetto
realizzato con il contributo della Regione Toscana, promosso dal
Comune di San Romano in Garfagnana e dalla Comunità del Cibo e
dell’Agrobiodiversità della Garfagnana e organizzato in
collaborazione con la Cooperativa di Comunità “La Fortezza”.
Alla tavola rotonda ha partecipato anche la sezione locale della
Banca Regionale del Germoplasma situata nel Centro di valorizzazione
della biodiversità vegetale dell’Unione Comuni Garfagnana
GARFAGNANA – Un
progetto che nasce con l’intento di valorizzare un prodotto
tradizionale della nostra terra, purtroppo a rischio di erosione
genetica.
È stato inaugurato sabato (18 ottobre),
presso il co-housing all’entrata di Piazza della Chiesa a
San Romano in Garfagnana, il percorso culturale e sostenibile
“Fagiolaie sul Serchio”. Un'iniziativa realizzata con il
contributo della Regione Toscana,, promossa dal Comune di
San Romano in Garfagnana e dalla Comunità del Cibo e
dell'Agrobiodiversità della Garfagnana con l'attuazione
progettuale da parte della Cooperativa di Comunità “La
Fortezza”.
La fagiola garfagnina, iscritta tra i
P.A.T. (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) della Regione Toscana,
è oggi conservata presso la Banca Regionale del Germoplasma,
situata nel Centro di valorizzazione della biodiversità vegetale
– ex vivaio “La Piana” - di Camporgiano acquisito e gestito
dell'Unione dei Comuni della Garfagnana, che collabora con i
coltivatori custodi i quali si impegnano nella coltivazione e
nella riproduzione delle varietà tradizionali, assicurando la
trasmissione delle conoscenze agronomiche e culturali legate a questo
prodotto tradizionale garfagnino.
Al taglio del nastro, alla
presenza del Consigliere Regionale Mario Puppa, è seguita una
tavola rotonda, moderata da Francesco Pezzini, che ha
visto intervenire la Responsabile Scientifica della sezione locale
della Banca Regionale del Germoplasma Pamela Daddoveri, la
Presidente Franca Bernardi e Lucia Giovannetti della
Comunità del Cibo e della Biodiversità della Garfagnana, il
Coordinatore didattico dell’Istituto Tecnico Agraria,
Agroalimentare e Agroindustria dell’I.S.I. Garfagnana Prof. Stefano
Grassi, Michele Biagioni, operaio dell’Unione Comuni
Garfagnana e capo squadra del vivaio, e i coltivatori custodi
Elisabetta Pieri e Roberto da Costa. Durante l’incontro
è stato fatto un excursus tra passato, presente e futuro
della fagiola garfagnina con al termine il racconto di alcune fole
legate a questo prodotto tradizionale a cura di Andrea Campoli.
“L'obiettivo dell'iniziativa – ha dichiarato il
Sindaco del Comune di San Romano in Garfagnana e Presidente
dell’Unione Comuni Garfagnana Raffaella Mariani - è
quello di far immergere i visitatori e le visitatrici in un pezzetto
di vita del passato in Garfagnana, in particolare nelle antiche
fagiolaie. Questi luoghi, oggi scomparsi, non erano solo terreni sui
quali si coltivava: diventavano parte integrante della vita sociale
del tempo. Ecco perché si è voluto dare spazio alla fagiola
garfagnina, alla sua storia, al suo utilizzo e al valore simbolico
che rappresentava per le persone. Oggi questo prodotto viene
conservato nella Banca Regionale del Germoplasma presso il Centro di
valorizzazione della biodiversità vegetale dell’Unione Comuni
Garfagnana, una ‘banca attiva’ fortemente legata al suo
territorio e alla comunità locale, che da tempo promuove ed opera
direttamente la ricerca delle varietà, stimola e supporta studi e
ricerche scientifiche, coinvolge operatori e popolazione locale, per
stimolare la diffusione delle conoscenze e favorire la ridiffusione
sia delle colture che dei valori dell’identità locale”.