“Vite nell’oro e nel blu”
Andrea Pomella presenta il suo libro dedicato alle vicende biografiche di Schifano, Angeli, Festa e Lo Savio, selezionato per l’assegnazione del Premio dei Lettori Lucca-Roma 2026
“Vite nell’oro e nel blu”: il romanzo Einaudi di Andrea Pomella selezionato per la 39sima edizione del Premio dei Lettori Lucca-Roma. L’autore sarà ospite della Società Lucchese dei Lettori a Villa Rossi (Gattaiola-Lucca) martedì 28 ottobre alle 18 grazie al sostegno della Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Il romanzo, che racconta le vicende biografiche di Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Francesco Lo Savio, viene presentato dal filosofo e scrittore Marco Giuseppe Ciaurro, presidente dell’associazione.
Il romanzo. Ci sono vite talmente grandi che sembrano inventate, come certe epoche del mondo. Come la luce che alla fine degli anni Cinquanta si spandeva su piazza del Popolo a Roma nell'ora del tramonto. Sfiorati da quella luce, un gruppo di giovani seduti ai tavoli del bar Rosati - capelli alla moda, sigarette agli angoli della bocca, Clarks ai piedi - guardano in cagnesco la città che rifiorisce dalle macerie della guerra. I loro nomi sono Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Francesco Lo Savio. Vengono dal popolo e stanno per prendersi la scena culturale e mondana del Paese. Da lì a poco infatti diventeranno i pittori comunisti che folleggiano con le principesse, bocconi succulenti per i paparazzi e inventori di nuove mitologie pagane. Ma intanto vivono la loro gioventù, lanciando la sfida ai geni artistici d'oltreoceano - Warhol, Rauschenberg, Johns - e frequentando Ungaretti, Moravia, Guttuso, gli Agnelli e i Rolling Stones.
Mario Schifano è un profugo della Libia italiana che porta inciso sulla pelle il marchio del miraggio imperialista di Mussolini. Franco Angeli nasce a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, in una famiglia perseguitata dal fascismo. Tano Festa e Francesco Lo Savio, nonostante i cognomi diversi, sono fratelli. Il primo passa i pomeriggi sulla scalinata di Trinità dei Monti a distribuire poesie ai passanti. Il secondo, fragile e inquieto, sviluppa un pensiero radicale che lo porta ben presto a isolarsi da tutto e da tutti. Sono «i maestri del dolore», come li chiama un gallerista romano storpiando il titolo di una famosa collana di monografie d’artista. Ciascuno vive la sua «ora d’oro» attraversando la café society degli anni Sessanta in una Roma che è tornata a essere il centro del mondo. Conquistano le donne più ambite, vanno a vivere in lussuosi palazzi aristocratici, viaggiano in ogni continente, guadagnano e scialano in modo compulsivo, si tradiscono fino a tentare di ammazzarsi l’un l’altro, mettono su famiglie e le distruggono, soprattutto dipingono come ossessi, senza tregua, firmando opere che segnano l’immaginario iconografico italiano della seconda metà del Novecento. Ma «l’ora d’oro» – quel particolare tipo di luce che c’è solo a Roma, al tramonto, e che fa sembrare i palazzi di velluto – dura pochissimo, poi arriva «l’ora blu», quella dell’ombra che anticipa la notte. Il clima del Paese cambia e i loro nomi sprofondano nell’oblio. Affrontano gli anni della caduta, dello scivolamento verso la follia, gli arresti, la tossicodipendenza, i ricatti della malavita, i ricoveri in ospedali e manicomi. Dando forma a un’epopea che si dipana lungo mezzo secolo di storia d’Italia, Andrea Pomella scrive il romanzo avventuroso di quattro esistenze indimenticabili, capaci di toccare con mano – e restituirci – l’indifesa bellezza della vita.
L’autore. Andrea Pomella è nato a Roma nel 1973. Ha pubblicato per Einaudi “L'uomo che trema” (2018, Premio Napoli 2019 e Premio Wondy 2020), “I colpevoli” (2020), “Il dio disarmato” (2022) e “Vite nell'oro e nel blu” (2025). Ha scritto anche “Il soldato bianco” (Aracne 2008), “10 modi per imparare a essere poveri ma felici” (Laurana 2012), “La misura del danno” (Fernandel 2013), “Anni luce” (Add 2018) e “A Edimburgo con Irvine Welsh. Il sogno di un dio folle” (Perrone 2023). Scrive su “Doppiozero” e insegna alla Scuola del Libro di Roma e alla Holden di Torino.
Il Premio dei Lettori è un premio letterario istituito a Lucca nel 1988 dalla Società Lucchese dei Lettori, fondato da Francesca Duranti e Antonio Dini, e destinato alla migliore opera di narrativa presentata nel corso dell'anno sociale nell'ambito delle iniziative dell'associazione. Le attività dell’associazione sono aperti a tutti e l’ingresso è libero.