LO SCHIAVISMO DEGLI ORARI DI LAVORO E DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI:  LO STATO ILLIBERALE .
    
  
    
  
    
  
   Vi ricordate quella canzone che agli inizi del 900 cantavano “le 
Mondine”? Diceva: “ e se 8 ore vi sembra poche provate voi a lavorar e 
proverete  la differenza tra il lavorare e il comandare” ?
  
    
  
   Agli inizi del 900 l’orario medio di lavoro era di 10/12 ore 
giornaliere su 6 giorni settimanali . Con le lotte fatte soprattutto 
durante il biennio rosso 1919/20 furono ottenute 8 ore di lavoro 
giornaliero per 48 ore settimanali compensati da incrementi economici 
consistenti. La canzone veniva  cantata anche  durante l’autunno caldo 
del 1969/70 , dove fu conquistata la settimana corta con 40 ore 
settimanali pagate 48.
  
    
  
   Successivamente , negli anni 90 ed inizi  degli anni 2000 , In Italia
 ,Germania, Francia , Inghilterra, spagna , Grecia  ecc. sono state 
fatte battaglie per ridurre l’orario settimanale da 40 a 35 ore pagate 
40 .
  
    
  
   In Italia   In merito agli orari di lavoro ,   in alcuni contratti 
abbiamo ottenuto l’orario settimanale di 37,45 come in Italia quello dei
 chimici  , in Francia ed in Germania le 35 settimanali  (in Francia per
 legge) e si continuano ad  effettuare richieste per arrivare alle 32 
ore pagate 40, è in Inghilterra in media di 37 ore settimanali,  in 
Spagna sono 38,8 ore settimanali in Grecia 39,8 ore settimanali.
  
    
  
   I motivi delle lotte in Italia ed in Europa per ridurre l’orario di 
lavoro  fino all’introduzione della settimana lavorativa di 4 giorni e 
32 ore pagate 40, riguardano  due aspetti fondamentali :  la necessità 
di incrementare l’occupazione giovanile che in Italia oggi  è del 
28,33%; e la necessità di migliorare la qualità della vita dei 
lavoratori  attraverso più tempo libero da dedicare alla cultura, 
all’impegno politico,  allo svago, sport, amore, ecc…
  
    
  
   Ora in  Europa , ma anche e soprattutto in Italia riemerge lo schiavismo nel lavoro.
  
    
  
    Ma di quale schiavismo parliamo ?
  
    
  
   Il Governo di destra Greco guidato da Kyriakos Mitsotakis , per la 
prima volta in Europa, ha fatto approvare una legge che permette di 
allungare la giornata lavorativa fino a 13 ore con un incremento 
salariale sugli straordinari del 40% e  per 37 giorni all’anno per un 
massimo di 150 ore di lavoro straordinario.  In Grecia la nona ora di 
lavoro è considerata supplementare e viene pagata con un incremento del 
15%. Quindi le ore in più che vengono svolte “volontariamente” 
supplementari o straordinarie , son circa 200 l’anno.
  
    
  
   Quale considerazioni dobbiamo fare ?
  
    
  
   Prima considerazione: Perché in Europa  è possibile fare una legge come quella Greca ?
   
Risposta: perché  la borghesia imprenditoriale spaventata dalle 
lotte sviluppate i diversi Paesi per ridurre gli orari di lavoro, nel 
2003 chiese aiuto all’ Europa e nel novembre del 2003 fu emanata una 
Direttiva Europea , che (fermo restando la contrattazione sindacale) 
fissa un tetto medio lavorativo  di 48 ore settimanali ed  “ impone”  11
 ore di riposo ogni 24 , nonché  un giorno di riposo a settimana.
  
    
  
    In sostanza  la Direttiva n. 88 del 2003 CE, non è a favore dei 
lavoratori ma al contrario ,  da la possibilità agli imprenditori , 
attraverso  i vari governi Europei di fare leggi con orari di lavoro 
flessibili, per determinati periodi fino a 13 ore a patto che nella 
media annua non si superano la 48 ore settimanali. … Quindi un salto indietro rispetto alla contrattazione sindacale esistente in Europa  nei vari contratti di lavoro.
  
    
  
   Inoltre in Italia sempre nel 2003,  è stato fatto un Decreto 
Legislativo n. 66/2003 che consente fino a 250 ore di straordinario 
annue salvo diversa contrattazione. Quindi siamo dentro il cappello 
della Direttiva UE con le 48 ore di media… dentro la stessa cornice 
Greca .
  
    
  
   La “legge schiavitù” come viene chiamata in Grecia da la possibilità 
ai datori di lavoro di concordare individualmente con il lavoratore 
orari fino a 13 ore giornaliere per 37 giorni l’anno e giustamente i 
sindacati di quel Paese la chiamano  “legge schiavitù. Ma anche in Italia  la flessibilità non è molta diversa   da quella Greca.
  
    
  
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  
   In Italia, nei   diversi settori dell’industria, artigianato e 
commercio , sono previste fino a 2 ore giornaliere e massimo 8 ore di 
straordinari settimanali fino a 200/250 ore l’anno,  con incrementi per 
le ore straordinarie tra il  20%/30%.   
             
            
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