Peppe Vessicchio, l’ultimo saluto al maestro che difendeva il merito oltre la politica

Peppe Vessicchio è morto l’8 novembre 2025 per una polmonite interstiziale fulminante a Roma. Aveva 69 anni. La notizia ha tagliato netto nel mondo della musica perché era uno dei pochi direttori riconosciuti anche fuori dal circuito degli addetti ai lavori. Il suo nome era un marchio. Sanremo lo aveva reso volto familiare ma dietro c’era una competenza che molti consideravano solida. Sul caso di Beatrice Venezi era stato chiaro. Diceva che tutti ne parlavano bene fino a quando non aveva espresso pubblicamente certe vicinanze politiche. Per lui il problema non era l’artista ma il sistema. Notava che si era creato un cortocircuito tra istituzioni, teatro e orchestra e che la nomina avrebbe richiesto più ascolto e meno reazioni di pancia. In sintesi: vedeva una distorsione dove la politica oscurava il merito. La sua morte chiude una stagione. Rimane l’idea che per lui la musica doveva essere giudicata per ciò che produce, non per chi la dirige o per chi vota.
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