Al via la nuova stagione teatrale di Viareggio

Da novembre 2025 fino a maggio 2026

Al via la nuova stagione teatrale di Viareggio: undici spettacoli tra arte, impegno civile e nuove visioni

Il fil rouge di questa stagione nasce dal desiderio di restituire al teatro il suo ruolo originario: essere specchio della società” - Jonathan Bertolai, direttore artistico di MAT

Undici spettacoli, un viaggio tra memoria e contemporaneità. Da Massini a Celestini, da Rezza a Aprea: una stagione che intreccia arte, impegno civile e nuove visioni per il pubblico di Viareggio

In apertura il debutto di “Con Astolfo sulla Luna-uno spettacolo per occhi chiusi” che trasforma l’‘Orlando Furioso’ in teatro come esperienza totale, accessibile e capace di risvegliare tutti i sensi

Viareggio (Lucca) 11 novembre - Undici spettacoli, due sezioni speciali dedicate ai più piccoli e un occhio di riguardo alla comunità locale, per restituire al teatro il suo ruolo di luogo d’incontro e riflessione. Con una proposta che unisce linguaggi e visioni diverse, tra memoria e contemporaneità, corpo e parola, musica e poesia, da sabato 15 novembre il Teatro Jenco torna a vivere con una stagione completamente rinnovata, organizzata da MAT – Movimenti Artistici Trasversali, sotto la direzione artistica di Jonathan Bertolai. Il sipario si apre con “Con Astolfo sulla Luna- uno spettacolo per occhi chiusi”, progetto originale di Maria Teresa Elena, tratto dall'Orlando Furioso, ideato per ciechi e ipovedenti, dove gli attori ricreano le atmosfere ariostesche unendo stimoli sonori, tattili ed olfattivi in un'unica intensa esperienza.

Dichiara Jonathan Bertolai, direttore artistico di MAT: “Il fil rouge di questa stagione nasce dal desiderio di restituire al teatro il suo ruolo originario: essere specchio della società. Abbiamo scelto artisti e spettacoli che portano avanti un lavoro di riflessione, che interrogano il presente e ne mettono in luce le contraddizioni. Vogliamo un teatro che torni a occupare il proprio spazio civile e sociale, che si faccia voce, sguardo e coscienza collettiva. A partire da ‘Pitecus’ di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, che con le sue molteplici sfaccettature ci costringe a guardarci dentro, fino al lavoro di Giacomo Vezzani, “Ho bisogno di sentire che qualcuno mi dica che sto bene”, una vera e propria indagine nel sociale. Proseguendo con Aprea e Celestini, che da sempre esplorano ciò che ci circonda con uno sguardo acuto e umano, fino ad arrivare a ‘Le Volpi’ di CapoTrave, che affronta le questioni sociopolitiche del nostro tempo. È una stagione che invita a pensare, a riconoscersi e a rimettere il teatro al centro del discorso sulla nostra contemporaneità.”


Ha aggiunto Elisabetta Matteucci, Assessore alla Cultura del Comune di Viareggio: “Come amministrazione comunale crediamo fortemente che investire nella cultura significhi investire nella comunità. Il teatro Jenco è uno spazio di identità e di crescita civile. Un bene comune che vogliamo continuare a sostenere e valorizzare. Un ringraziamento sentito va alla direzione artistica, alle compagnie, ai tecnici, al pubblico che ogni anno dimostra entusiasmo e partecipazione e a tutti coloro che hanno reso e rendono possibile questa stagione. Invito tutti i cittadini a vivere il teatro Jenco, di riempirlo di presenze, curiosità ed emozione perché il teatro vivo è il segno che una città è viva”.


Programma

La stagione inaugurerà il 15 novembre al Teatro Jenco con “Con Astolfo sulla Luna uno spettacolo per occhi chiusi”, ideato e diretto da Maria Teresa Elena e scritto con Debora Pioli, un’esperienza immersiva e sensoriale in cui il pubblico, bendato, è invitato a “vedere” attraverso il tatto, l’ascolto e l’immaginazione. Un debutto che apre la stagione con un segno preciso: un teatro che include, che accoglie e che si reinventa per essere accessibile a tutti. Lo spettacolo nasce in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e si ispira all’“Orlando Furioso” di Ariosto, proponendo una visione alternativa della scena, dove i sensi si intrecciano alla parola poetica (il pubblico normovedente verrà bendato per poter fruire dello spettacolo, consigliata la prenotazione, massimo 15 persone).

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre è in programma “Molto dolore per nulla” di e con Luisa Borini, spettacolo vincitore di In-Box, rete di sostegno del teatro emergente italiano 2024/2025, un monologo intenso e autobiografico sulla dipendenza affettiva e sulla difficoltà di riconoscere e superare la violenza invisibile che, spesso, attraversa molte relazioni.

Spazio al dialogo tra teatro e musica il 29 novembre al Teatro Eden con “Blake Eternal Life, concerto-spettacolo di Fabio Pappacena e Giacomo Vezzani, in cui prende forma un viaggio visionario nell’universo poetico di William Blake, tra parole, suoni elettronici e proiezioni immersive.Con questo spettacolo Vezzani e Pappacena intendono rendere omaggio al mondo del poeta attraverso la musica. “Cercheremo di dare corpo al suo mondo fantastico. Lo faremo dando anima alle sue più belle poesie, pensieri e aforismi attraverso la musica, perché il poeta stesso le cantava e le ha composte perché fossero cantate” - si legge nelle note di regia.

Il mese di dicembre si apre con un’anteprima toscana, Ho bisogno di sentire che qualcuno mi dica che sto bene” diretto da Giacomo Vezzani e la drammaturgia di Maria Teresa Berardelli che vede scena anche Elisa Di Eusanio (14 dicembre al teatro Jenco). Quattro amiche si ritrovano dopo un anno, e in una cena che diventa confessione e specchio di fragilità, emerge il bisogno di ascolto, di autenticità, di perdono. Un’opera corale che alterna ironia e malinconia, rivelando la complessità dei rapporti umani e la necessità di ricucire i legami con se stessi e con gli altri.

L’evento speciale della stagione è affidato a Stefano Massini che la sera del 27 dicembre al Teatro Eden propone “C’era (ancora) una volta”, spettacolo creato ad hoc per la stagione teatrale di Viareggio, in cui Massini, accompagnato dalle musiche dal vivo di Luca “Roccia” Baldini, propone un viaggio tra fiabe poco conosciute, sconcertanti e ironiche, capaci di riflettere con profondità sul mondo contemporaneo. Le fiabe vengono interpretate come metafore della vita, strumenti per affrontare paure, scelte e identità, e come specchi del nostro tempo. Massini intreccia narrazione e musica per mostrare che le fiabe autentiche non servono a far addormentare i bambini, ma a risvegliare la consapevolezza degli adulti (ingresso gratuito con prenotazione).



L’anno nuovo si apre con “Le Volpi” di CapoTrave che vede sul palco Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia e Federica Ombrato (28 gennaio al teatro Jenco), finalista al Premio Ubu 2024 per la miglior scrittura drammaturgica.Ambientato nella provincia italiana, il testo mette in scena con sottile ironia i meccanismi del potere e della corruzione, svelando quanto la politica, anche la più minuta, sia sempre intrecciata ai desideri e alle debolezze degli individui.

A marzo al teatro Jenco, due appuntamenti che guardano al teatro come forma di coscienza civile: l’8 marzo, è in programma “Radio Clandestina. Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria” di Ascanio Celestini, ispirato al libro L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli vincitore del premio Viareggio, che riporta sulla scena la memoria dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, intrecciando testimonianze e voci di una Roma ferita ma viva;il 29 marzo, “Pitecus di Flavia Mastrella e Antonio Rezza (Leone d’Oro alla carriera, Biennale di Venezia 2018), uno spettacolo visionario e fisico che mette in scena una serie di personaggi grotteschi e contraddittori, simbolo delle debolezze e perversioni umane. Attraverso episodi scollegati e paradossali, viene rappresentato un microcosmo caotico in cui l’uomo, tra cinismo e ironia, rivela la propria mediocrità, il bisogno di apparire e l’incapacità di amare. I protagonisti, deformi e caricaturali, oscillano tra comicità e inquietudine, offrendo una riflessione pungente sulla società contemporanea.

Dalla memoria alla fantasia. L’11 aprile arriva “Sandokan, o la fine dell’avventura” di Giovanni Guerrieri e I Sacchi di Sabbia, ispirato al celebre romanzo di Salgari. Un lavoro ironico e metateatrale, una riflessione sull’eroismo, sull’avventura e sul potere della narrazione, che invita il pubblico a colmare con la propria immaginazione gli spazi scenici. Segue il 18 aprile, “LAPOCALISSE” di e con Valerio Aprea sui testi di Makkox, un monologo tagliente che attraversa la crisi del nostro tempo con sarcasmo e lucidità. Valerio Aprea dà voce alle parole di Makkox riflettendo con disincanto sul concetto di “fine”: un’apocalisse che non è solo quella cosmica o profetica, ma anche e soprattutto quella quotidiana, fatta di scelte mancate, inerzia e abitudini che ci impediscono di cambiare rotta. Tra scienza e superstizione, algoritmi e politica, tecnologia e pigrizia del pensiero, Aprea accompagna il pubblico in un viaggio ironico e inquieto nel cuore della nostra epoca, dove la minaccia non è il crollo del mondo, ma la nostra incapacità di reagire. Un assolo brillante e corrosivo che alterna risate e consapevolezza, e ci costringe a domandarci: siamo ancora in tempo per salvarci, o non vogliamo davvero farlo?

Il mese si chiude il 24 aprile con “Come se niente fosse” di Davide Grillo spettacolo finalista in-Box, rete di sostegno del teatro emergente Italiano. Un’allerta meteo annuncia l’arrivo di una gigantesca ondata di scetticismo che travolgerà l’Italia, cancellando ogni senso e lasciando dietro di sé un Paese smarrito e disilluso. Su questa surreale premessa si costruisce “Come se niente fosse”, monologo comico e poetico che racconta il disagio esistenziale di una generazione sospesa tra precarietà, ansia da prestazione e bisogno di significato. Davide Grillo, con una scrittura vivace e autoironica, trasforma la crisi interiore in un fenomeno climatico, intrecciando riflessione sociale e fantasia.

In primavera, nel mese di maggio, il Teatro Jenco si apre ai più piccoli con la Sezione Kids (8–10 maggio), che propone spettacoli e iniziative dedicate al Teatro ragazzi. Chiude la stagione la rassegna Camucioli – Fiori del territorio (22–23 e 29–30 maggio), dedicata alle realtà teatrali locali: quattro giornate che valorizzano la creatività locale e il radicamento del teatro nel territorio.

Info e biglietti: MAT-Movimenti Artistici Trasversali| mail: segreteria@movimentiartisticitrasversali.itI tel 351 7496243

Prezzi: biglietto singolo €15 intero, €13 ridotto over 65, €8 ridotto under 30; abbonamento 8 spettacoli €110 intero, €95 over 65, €58 under 30; acquistabili online su TicketOne e in tutti i punti vendita del circuito, presso il Teatro Jenco lu-ve 9-13 e presso il teatro un’ora prima di ogni evento.




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