Beatrice Venezi di nuovo al centro delle polemiche
Alla prima della stagione lirica del Teatro La Fenice di Venezia, il debutto non è stato solo musicale. La direttrice d’orchestra lucchese Beatrice Venezi è stata infatti al centro di una protesta organizzata da parte di orchestra e coro del teatro.
Durante la serata sono stati diffusi volantini con frasi che criticavano la sua nomina, accusata di essere frutto di scelte imposte dall’alto senza confronto con chi lavora nel teatro. Tra i messaggi circolati si parlava di trasparenza, autonomia culturale e rifiuto di pressioni politiche.
La contestazione nasce da un malcontento più ampio: alcune maestranze ritengono che la nomina avvenuta negli scorsi mesi non sia stata condivisa internamente e che il percorso professionale di Venezi non corrisponda alle aspettative legate a quel ruolo.
La direzione del teatro, invece, difende la scelta. Il sovrintendente ha affermato che l’obiettivo è permettere a orchestra e coro di conoscere Venezi prima a livello umano e poi sul piano professionale, ricordando che ha già diretto opere importanti e che il suo incarico operativo inizierà più avanti.
Da Lucca, dove Venezi è nata e dove spesso torna per progetti culturali, la notizia non passa inosservata. La vicenda riporta al centro discussioni ricorrenti: come si selezionano i ruoli chiave nelle istituzioni culturali? Quanto conta il dialogo con chi lavora nei teatri? Qual è il confine tra politica e scelte artistiche?
Per ora non ci sono sviluppi oltre la protesta. La stagione è appena iniziata e le prossime settimane diranno se la tensione resterà soltanto simbolica o se si aprirà un percorso di confronto.
In attesa di capire come andrà, resta il dato: ancora una volta, il nome di Beatrice Venezi divide e fa discutere. E, per la nostra città, resta comunque una figura di rilievo nel panorama musicale italiano, nel bene o nel conflitto che si porta dietro.
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