Campeggio improvvisato sotto il loggiato della stazione di Lucca

Pare che nella piazza davanti alla stazione di Lucca qualcuno abbia pensato che, se non puoi rientrare a casa, tanto vale montare una tenda sotto il loggiato e dormire al gelo. Un gesto che sicuramente non passa inosservato, tanto che alcuni tassisti lucchesi magari in pausa o di ritorno dal turno ,lo hanno notato e immortalato. Una “fotografia sociale”, si potrebbe dire, che mette in luce una realtà scomoda. Non sappiamo chi sia, né le sue ragioni: forse un ultimo treno saltato, un giretto finito male, o un bisogno disperato di un riparo. Ma quel sacco a pelo piazzato proprio davanti a un punto di passaggio quotidiano, frequentato da gente che va e viene in stazione è un segnale forte. Un grido silenzioso che però non può essere ignorato. È un episodio che mette sul tavolo più di un interrogativo: come mai, in un posto come la nostra cittadina — dove spesso ci vantiamo di “tenere d’occhio” il centro, le Mura, il decoro urbano — ci troviamo con qualcuno che “campeggia” sotto gli occhi di tutti? Chi abbia la sensibilità (e la responsabilità) di intervenire istituzioni, associazioni, passanti solidali dovrebbe provare a dare una risposta seria, non fare finta di niente. Perché al di là del disagio soggettivo, al di là dell’apparenza che comunque fa discutere dietro quella tenda c’è una persona, un bisogno, una fragilità. E “vetrina urbana” o “decoro cittadino” valgono poco se a pagarne le spese sono persone in difficoltà.
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