“L’altro Ispettore” al grande mistero del film di Dustin Hoffman

A Lucca ultimamente sembra di vivere dentro una serie TV. Prima è arrivata la fiction “L’altro Ispettore”, che ha trasformato le vie del centro, i baluardi e le piazze in un gigantesco set poliziesco. Attori, comparse, telecamere, cittadini che spuntavano dietro le transenne come falchi curiosi… un’energia bellissima, il tipo di caos organizzato che fa capire quanto Lucca sia perfetta per raccontare storie. La serie ha portato un vento nuovo: ha mostrato la città sotto luci cinematografiche, ha fatto riscoprire scorci che i lucchesi vedono ogni giorno e non guardano più, e ha confermato che qui non servono effetti speciali — basta una macchina da presa e la città fa tutto da sola. E appena si è spento l’ultimo ciak della fiction, ecco che Lucca non si è fermata. Anzi: ha iniziato a ingranare ancora più forte. Tra produzioni in arrivo, progetti che bussano alle porte e troupe che tornano perché qui “si lavora bene”, Lucca sta vivendo una stagione cinematografica che fa quasi invidia alle grandi città. La collaborazione tra amministrazione, cittadini e professionisti del settore funziona davvero: si respira entusiasmo, voglia di fare, e soprattutto la consapevolezza che la città ha un fascino naturale che sullo schermo esplode. E poi… poi c’è la leggenda. L’uomo, il mito. Dustin Hoffman. Sì, perché il film girato a Lucca con lui protagonista è diventato un po’ il nostro “mostro di Loch Ness cinematografico”: sappiamo che esiste, l’abbiamo visto aggirarsi tra gelaterie e mura, ci sono le prove fotografiche… ma del film non c’è traccia. Quando esce? Bella domanda. La risposta ufficiale, ufficiosa e pure quella inventata è sempre la stessa: non si sa. È come se la pellicola fosse finita in una dimensione parallela chiamata “post-produzione eterna”, dove i film se la prendono comoda, sorseggiano un tè e intanto lasciano il pubblico col fiato sospeso. L’ironia ormai è d’obbligo: magari Hoffman sta aspettando che Lucca diventi capitale mondiale del cinema prima di lanciare il film. O forse vuole presentarci l’opera direttamente sulle mura, in un futuro imprecisato tipo “estate 2048”. Chissà. Intanto, quello che è certo è che Lucca funziona: fiction, film, progetti nuovi… ogni produzione che passa di qui lascia una scia positiva. E allora l’invito è semplice e sincero: registi, venite. La città è pronta, le sue storie pure. E Dustin? Dustin quando vuole. Noi siamo qui, pop-corn alla mano, e un gelato pronto a sciogliersi in attesa della prima.
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