Natale senza risposta sanitaria

È successo a Lucca, durante i giorni delle festività natalizie, quando una cittadina si è trovata a gestire una situazione sanitaria delicata senza riuscire a ottenere l’aiuto previsto. Con ambulatori e medici di base chiusi, la donna ha cercato di contattare la continuità assistenziale, ma dopo numerosi tentativi andati a vuoto si è resa conto che dall’altra parte non rispondeva nessuno. Le chiamate si sono accumulate una dopo l’altra, mentre la preoccupazione cresceva. Non si trattava di un’emergenza estrema, ma nemmeno di qualcosa che potesse aspettare giorni. Alla fine, a Lucca come in tante altre realtà simili, l’unica strada rimasta è stata quella di chiamare il 112, scelta fatta più per necessità che per convinzione. L’episodio mette in evidenza una fragilità che emerge puntualmente nei periodi festivi: servizi che dovrebbero garantire continuità e presenza, ma che nella pratica risultano difficili da raggiungere. A pagarne il prezzo sono soprattutto anziani e persone fragili, che si ritrovano soli proprio quando avrebbero più bisogno di assistenza. A Lucca, come altrove, resta la sensazione amara di un sistema che sulla carta c’è, ma nei momenti critici sembra allontanarsi. E così il Natale, anziché essere tempo di serenità, diventa per qualcuno una corsa contro il tempo, con il telefono in mano e la speranza che, prima o poi, qualcuno risponda.
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