4 Novembre 2019 – 2022: Ricorrono 3 anni dalla scomparsa
di Michele Fanini, il “meccanico dei campioni” di Segromigno Piano, molti dei
quali hanno indossato i colori delle squadre Fanini e di Amore e Vita. In sua
memoria si terrà una messa a suffragio presso il Santuario della Madonna delle
Grazie di Montenero (LI).
Purtroppo sono già passati oltre
1000 giorni da quel fatale 4 Novembre in cui, Michele all'età' di 74 anni, si
spense prematuramente (ed inaspettatamente) presso l’ospedale San Luca di Lucca
(dove era ricoverato da alcuni giorni a causa di un malore). Una perdita di un
grande persona che a lasciato un vuoto immenso, incolmabile per i figli Cristina,
Lorenzo e Manuel per fratelli Pietro, Brunello e Ivano e per i nipoti.
Il noto meccanico e dirigente
sportivo lucchese fu scopritore insieme al padre Lorenzo ed appunto ai fratelli
Ivano (patron di Amore e Vita), Pietro e Brunello (organizzatore del Giro della
Toscana femminile), di numerosi talenti diventati poi campioni ed indiscussi
protagonisti del ciclismo mondiale. Tra i tanti, vanno ricordati soprattutto Michele Bartoli e Mario Cipollini, di cui Michele fu proprio il primo in assoluto a
metterli in bicicletta all’età di sei anni.
Passano gli anni ma il ricordo di
Michele, persona buona, umile e grandissimo conoscitore di ciclismo e della
bicicletta, rimane e rimarrà sempre indelebile nel cuore e nella mente dei
familiari, degli amici e di tutte le tantissime persone che gli volevano bene e
che puntualmente arrivavano al suo negozio da tutto il mondo per affidarsi a
lui nel farsi “mettere in sella”. Non passa però il dolore per la sua improvvisa
perdita, soprattutto, è impossibile per i familiari darsi pace per come la sua
morte è stata causata e per la quale quattro medici sono sotto accusa e dovranno
comparire davanti al Giudice per rispondere dell’imputazione di omicidio
colposo in relazione al decesso. La famiglia chiede giustizia e spera nella
Procura che intanto ha proceduto con l’imputazione coatta per ipotesi di
negligenza a carico dei professionisti che lo avevano in cura.
Nel frattempo non si fermano
le iniziative per onorarne la memoria, proprio per il lavoro prezioso di mastro
artigiano nella costruzione di bici Fanini grazie agli insegnamenti di papà
Lorenzo. Michele, anche se molto riservato e schivo ai riflettori dei
mass-media, ha contribuito e fatto conoscere in tutto il mondo le proprie bici
Fanini utilizzate da molte rappresentative nazionali dei team Fanini, e
corridori negli anni 70-80, che, per le particolarità nella realizzazione
artigiana di telai in acciaio Fanini. Inoltre, nel tempo, importanti aziende di
settore ne hanno appreso la qualità e la validità della lavorazione artigiana
ai telai Fanini che poi nel tempo, ne hanno presso spunto e studiato modifiche
di miglioramento con appositi brevetti. È per tali motivi che lavorazioni
artigianali per la maestria nella realizzazione e montaggio delle bici Fanini
conosciute in tutto il mondo tra gli anni 70-80 da parte di Michele Fanini,
vanno valorizzate nel ricordo della memoria per tutta la comunità. Infatti nel
2020, è stato presentato da parte del carissimo amico di famiglia, nonché suo ex
corridore Stefano Bendinelli, una richiesta al
Comune di Capannori per ricordare la figura di Michele Fanini attraverso
una titolazione prendendo spunto della cittadella dello sport e della pista in
fase di realizzazione dall'amministrazione Menesini.
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/2848/ricorrenza-della-morte-di-michele-fanini.php