I problemi di sovraffollamento sugli autobus del trasporto pubblico, soprattutto quelli che portano gli studenti a scuola, da soli danno l’idea delle condizioni di abbandono in cui versa il servizio.
Fanno bene gli studenti e le loro famiglie a protestare ma l’interlocutore non può essere solo il gestore, Autolinee Toscane. Chi decide quali corse fare, il percorso ed il numero dei bus da far circolare dipende dal contratto di trasporto che è stato sottoscritto dalla Regione sentendo i comuni e la Provincia, perché sono gli investimenti pubblici, insieme ai ricavi dei biglietti venduti, a tenere in piedi il servizio e gli interessi del gestore privato.
Per capire meglio lo stato del trasporto pubblico locale basta vedere come ogni giorno ci siano soppressioni di corse per guasti ai mezzi di un parco veicoli vecchio; Il disagio delle popolazioni residenti nei piccoli comuni che sono tagliati fuori con pochissime corse a disposizione; linee che, per utilizzare i pochi mezzi disponibili, fanno dei percorsi talmente lunghi con tempi di percorrenza tali da disincentivare l’uso del mezzo pubblico. Senza parlare poi delle fermate per lo più improvvisate sui cigli delle strade e senza pensiline per la sicurezza ed il comfort dell’utenza e con un servizio informazioni pressochè inesistente.
La conclusione è che nei servizi pubblici si investe sempre meno rendendo difficile ed economicamente insostenibile la fruizione della scuola, del lavoro e per le quotidiane necessità di mobilità della cittadinanza.
PCI-Federazione di Lucca e Versilia