“Vuole scaricare sui comuni i controlli sugli impianti
termici ed il mancato accatastamento degli impianti stessi per cercare
di scansare il “diritto di rivalsa” in caso di pesanti sanzioni
europee”. Ieri audizione in Commissione Ambiente e Territorio dei
sindaci della Piana di Lucca e Pistoia
Firenze 12/01/2023– “La Regione è in colpevole e gravissimo ritardo rispetto alla lotta all’inquinamento atmosferico e, in particolar modo, delle Pm10 e rischia di condannare i comuni sotto un duplice profilo. Da
una parte vuole scaricare sui comuni i controlli sugli impianti
termici, mentre i sindaci della Piana di Lucca e Pistoia (Buggiano,
Ponte Buggianese, Chiesina Uzzanese, Uzzano, Pescia, Monsummano Terme,
Pieve a Nievole, Massa e Cozzile, Lucca, Capannori, Montecarlo)
ascoltati in Commissione Ambiente e Territorio, hanno
chiaramente detto che non hanno né gli agenti di polizia municipale né
le professionalità tecniche all’interno delle amministrazioni per
verificare la bontà degli impianti. Hanno chiesto che della questione se
ne occupi l’Agenzia recupero risorse, nata proprio dalle realtà
provinciali che seguivano la cosiddetta bollinatura delle caldaie e che
dovrebbe avere al suo interno le professionalità adeguate. Inoltre,
il tentativo di scaricare sui comuni il mancato accatastamento degli
impianti termici, previsto dalla legge del 2009 e diventato obbligatorio
dal 2019 ma su cui non è stato fatto niente, è un modo per cercare di
scansare il “diritto di rivalsa”. Poiché le due sentenze della
Corte di Giustizia europea per gli sforamenti per inquinamento del 2020 e
2022 stanno diventando operative e potrebbero comportare una sanzione
all’Italia di oltre 2 miliardi di euro, lo Stato potrebbe rivalersi
sulle Regioni che sono risultate inadempienti rispetto agli obblighi di
legge, fra queste sicuramente la Toscana. La Regione, a sua volta, tenta
di rifarsi sui comuni, per cui se arrivasse una multa di svariati
milioni di euro la Regione vorrebbe rifarsela con i comuni” dichiarano i Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio, e Vittorio Fantozzi.
“Un’impostazione totalmente sbagliata visto che la Regione ha la
responsabilità di aver fallito le politiche di miglioramento ambientale,
basti pensare al ritardo clamoroso per la realizzazione delle
infrastrutture, come ad esempio gli Assi viari nella Piana lucchese. Ma
soprattutto non è riuscita ad organizzare bandi adeguati scegliendo una
soluzione ideologica, ossia quella di distribuire contributi solo alle
famiglie con Isee inferiore ai 9mila euro annui, in pratica poche decine
di famiglie su migliaia. Senza dimenticare che sarebbe necessario il
posizionamento di nuove centraline e un’analisi più puntuale dei dati
relativi alla qualità dell’aria, così da capire sempre meglio l’origine e
la tipologia dell’inquinamento atmosferico -sottolineano Capecchi e Fantozzi-
La Regione tenta di scaricare le proprie gravi inadempienze anche sul
Consiglio regionale che si troverà schiacciato tra le legittime
rivendicazioni dei territori e dei comuni ed il rischio di non normare
oggi e di trovarsi domani inchiodato alle responsabilità in caso di
sanzioni europee. Basta con gli annunci spot, è il momento di
concentrare su questo tema le risorse adeguate, è in gioco la salute dei
cittadini ma anche la tenuta delle amministrazioni comunali. Abbiamo
chiesto che l’assessore Monni venga a confrontarsi quanto prima in
Commissione per capire quale soluzione, tecnicamente sostenibile, possa
essere trovata”.
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/3947/----smog--la-regione-rischia-di-condannare-i-comuni---.php