Il 14 Febbraio è San Valentino, giornata storicamente dedicata agli “innamorati”, e molte persone che non hanno compagne/i, fidanzate/i o mogli/mariti, si considerano esclusi, estranei a questa ricorrenza, magari guardando e considerando “gli altri” con un certo senso d'invidia o addirittura di “acida” malevolenza. Ma siamo sicuri di essere “persone non innamorate” solo perchè non in condizione di “coppia”? Se in presenza di persone “fragili”, come persone malate, anziani, bambini in difficoltà, persone considerate “diverse” per disabilità o per loro appartenenza etnica, religiosa o sessuale, sentiamo l'energia del sentimento di “Bene”, di compassione, di comprensione, di partecipazione interiore, di accettazione, di immedesimazione nei loro confronti, come se fossero stati nostri genitori, nostri figli o nipoti, nostri fratelli o sorelle, beh...in quei momenti avvertiamo, viviamo ed esprimiamo “Amore”. Se in presenza di animali, indipendentemente dal loro stato di difficoltà, di abbandono o di condizione positiva, proviamo sentimenti di “Bene”, di dolcezza, di carezzevole vicinanza, beh...anche in quei momenti avvertiamo, viviamo ed esprimiamo “Amore”. Se vediamo o sentiamo scene o notizie di persone o popoli vittime di soprusi, di violenze, d'ingiustizie, di torture e sentiamo sentimenti di “Bene”, di sincera immedesimazione e partecipazione, di vicinanza interiore, come se le persone o i popoli offese/i fossimo noi stessi o i nostri affetti più vicini, beh...anche in quei momenti avvertiamo, viviamo ed esprimiamo “Amore”. Se in presenza di un fiore, di un frutto appeso al suo albero, di una pianta, di un tramonto, di un'alba, di un bosco, del mare, di un lago, di montagne, di prati, colline o di un qualsiasi ambiente naturale, sentiamo l'emozione dell'incanto, dell'ammirazione, dell'estasi, della pace, della commozione e del rasserenamento, beh...anche in quei momenti avvertiamo, viviamo ed esprimiamo “Amore”. Se prendendo coscienza di nostre fragilità, di nostre incapacità, di nostri errori, di nostre pochezze, riusciamo ad avvertire un sentimento di morbida accettazione, di comprensione, e di “perdono”, come fossimo “bambini e figli di noi stessi”, beh...anche in quei momenti avvertiamo, viviamo ed esprimiamo “Amore”. Possiamo scoprire di essere “innamorati” in ogni occasione nella quale riusciamo ad avvertire in noi naturale armonia, naturale sentimento di bene , di naturale accettazione, di naturale rispetto, di naturale abbraccio, verso il prossimo e verso noi stessi, “indipendentemente da”. Possiamo scoprire di essere “innamorati” in ogni occasione nella quale riusciamo ad avvertire in noi naturale piacere/bisogno di donarci e di offrire, perchè l'Amore non è sentimento di “richiesta”, l'Amore è sentimento di “offerta”. Con questa mia opera a sanguigna e seppia acquerellate, che esprime l'amore di un lavoratore della terra verso il suo asino infortunato, scambiando il ruolo di trasporto del carro per assicurare all'animale ferito il ritorno confortevole e sicuro a casa, auguro a tutti gli “innamorati della vita”/un amorevole e “luminoso” San Valentino.
Bruno Pollacci