Il PD, questa unione a freddo di 15 anni fa fra i vertici post-comunisti e i vertici dei cattolici progressisti, ha sempre visto, nella sua vita, dei Paradossi…il più eclatante fino a ieri: la feroce guerra interna fatta al Segretario Matteo Renzi reo di aver portato il PD al 40% e di volere una vera Riforma dello Stato.
Fino a oggi appunto, perché ieri si è consumato un altro record nei paradossi PD.
Sono stati fatti i Congressi di sezione è la maggioranza degli iscritti, oltre il 53% ha scelto come Segretario Bonaccini.
Alle primarie nei gazebo, aperte a tutti, è invece stata eletta Segretaria la Schlein, quella sconfitta da Bonaccini nei congressi sezionali del Partito.
La prima volta che succede. Il voto degli iscritti azzerato: non conta nulla.
Gli iscritti che pagano la tessera, che ci mettono la faccia tutti i giorni, facendo attività nella società civile, sul lavoro, nelle scuole, stracciati dal voto nei gazebo.
La vecchia nomenclatura PD tutta con la Schlein parlerà ora di grande successo di partecipazione popolare, di democrazia diretta…solo che nei gazebo hanno votato molti di quelli che di destra e di estrema sinistra vogliono il PD estromesso dalla centralità politica che ha acquisito in anni di Governo.
Iscritti ad altri partiti che vogliono, per ragioni contrapposte, un PD estremista, succube dei 5 stelle, un partito di sinistra estrema, barricadiero, populista, giustizialista.
La regia di questa congiura credo sia ben chiara a tutti: il grande “vecchio” post-comunista, rancoroso e mai rottamato.
La domanda ora è questa: la maggioranza degli scritti del PD chiaramente Riformista si farà trascinare in una deriva massimalista e populista, per un voto nei gazebo di chi non votava PD?
Ai posteri l’ardua risposta…noi Riformisti abbiamo il dovere di dare vita ad un Partito Liberal-democratico aperto a tutti, senza se e senza ma.
Tocca a Carlo Calenda e Matteo Renzi, coniugando al ribasso il loro ego, riuscire a trovare una formula nuova e elettrizzante per riuscire a mettere assieme tutti i Riformisti, liberali e socialisti democratici, radicali e cattolici, per costruire tutti assieme un nuovo soggetto politico moderno e partecipato e soprattutto liberaldemocratico.
Francesco Colucci per Think Tank Reformists