Da Potere al Popolo Lucca solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Provincia, riuniti in assemblea questa mattina.
Autonomia differenziata, precarizzazione, privatizzazione, tagli ai territori, welfare e cultura. Destra e (centro)sinistra divisioni di facciata: la politica è una da trent'anni.
Nei giorni scorsi i rappresentanti sindacali della Provincia di Lucca hanno denunciato nuovamente le difficoltà che incontrano i lavoratori dell'Ente nel gestire attività in progressivo aumento – visti gli interventi in partenza finanziati dal PNRR e dal Piano Nazionale complementare – con risorse economiche e umane limitate e nessuna attenzione da parte della politica. Mansioni che vanno ad aggiungersi a tante opere pubbliche sulle scuole superiori della Provincia, alla Viabilità Provinciale, a progetti europei, nonché all’attività di stazione appaltante e assistenza tecnico-amministrativa agli Enti Locali sui finanziamenti comunitari e non solo.
In Toscana poi una sciagurata legge regionale ha trasferito funzioni, personale, beni e rapporti alla Regione, da sempre ente di legislazione e coordinamento e non di gestione e operatività, creando una Firenze capitale attorniata da una miriade di Comuni squattrinati cui sono affidati compiti improbi come la gestione del turismo o l'accoglienza degli immigrati.
A dire la verità non ci voleva un esperto neanche nove anni fa per capire che la gestione di enti di secondo livello da parte di personale politico “dopolavorista” proveniente da Comuni a loro volta in apnea perché tagliati per anni (ché la mitica spending review ha riguardato solo i territori), non avrebbe funzionato. Anche la Corte dei Conti si espresse in questo senso, ma l'intera classe politica e informativa era in preda al Del(i)Rio di un meraviglioso processo di rottamazione globale che avrebbe dovuto culminare con un referendum-plebiscito di modifica della Costituzione con cui il Matteo suo autore chiese pieni poteri ben prima del Matteo leghista.
Il risultato a Lucca si può osservare in modo mirabile nel confronto fra le linde aule e strutture del campus IMT (che aggiungerà alle sedi nel Complesso di San Ponziano e nel Complesso di San Francesco nuovi spazi in Via Santa Chiara) e, a poche centinaia di metri fuori dall'arborato cerchio, gli sgarrupati container che ospitano gli studenti della scuola pubblica. Ed è di pochi giorni fa la notizia dell’acquisizione da parte di IMT di Palazzo Boccella, ex sede del museo di arte moderna Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art.
In tutto ciò in Parlamento a breve si discuterà di ritorno all’elezione diretta nelle Province (in soli 9 anni la riforma e la sua riforma) e di quell'autonomia differenziata che consegnerà praticamente tutto alle Regioni, cioè agli Enti che ben prima dell'incredibile gestione della pandemia Covid avevano dato numerose prove di inefficienza, spreco e corruzione.
Come da decenni a questa parte il privato avanza e il pubblico arretra.
La maggioranza dei cittadini, intanto, rimane preda di crisi e disuguaglianze crescenti e non a caso evita le urne, senza vedere colmato il bisogno di sostegno e attenzione quotidiana, di redistribuzione di risorse economiche, umane, strumentali, culturali, sociali.
Comunità, solidarietà, mutualismo, attenzione al Pubblico, ai beni collettivi, a giovani, donne, nuovi imprenditori e nuovi italiani: il futuro sostenibile non si trova nei volumi e nelle slide dei PNRR ma in tante “case di comunità” cioè coraggiose, innovative o improvvisate e originali esperienze imprenditoriali, culturali, sociali in corso proprio nei territori abbandonati dalla politica.
Potere al Popolo Lucca 27 febbraio 2023